T3 LAT ITA - Un manifesto in choliambi

Il contesto letterario La letteratura sotto i Giulio-Claudii T3 Un manifesto in choliambi tratto da Satire, Prologus latino italiano I versi coliambi che introducono la prima satira di Persio sono considerati dalla critica come una sorta di piccolo manifesto programmatico, all interno del quale si individuano due nuclei tematici: l avversione per la poesia contemporanea e la condanna dell avidità di denaro. Metro: coliambi 5 10 Ne c fo nte la bra | pro lu ca ba ll no Nec fonte labra prolui caballino nec in bicipiti somniasse Parna so memini, ut repente sic poeta prodirem. Heliconiadasque pallidamque Pirenen illis remitto quorum imagines lambunt hederae sequaces; ipse semipaganus ad sacra vatum carmen adfe ro nostrum. Quis expedivit psitta co suum chaere picamque docuit nostra verba conari? Magister artis ingenique largitor venter, negatas artifex sequi voces. Non ho mai immerso le mie labbra nella fontana del cavallo e non mi ricordo di aver sognato sul Parnaso dalla doppia cima per uscirmene così improvvisamente poeta; le abitatrici dell Elicona e Pirene che rende pallidi le lascio a coloro di cui l edera lambisce i busti con le sue volute: per parte mia, mezzo profano come sono, porto alla sagra dei poeti i miei versi. Chi ha insegnato al pappagallo a pronunciare il suo salve ? Chi ha educato la gazza a sforzarsi di articolare parole umane? Il ventre, maestro delle arti e donatore di ingegno, artista capace di imitare suoni negati dalla natura. 1-3. Nec fonte prodirem fonte caballino: Persio collega la parola fons all aggettivo caballinus con una iunctura acris per tradurre in maniera nascosta il nome greco Ippocrene ( fonte del cavallo ), con cui è indicata la sorgente alla quale si abbeverano i vati sul monte Elicona, notoriamente sede delle Muse. La fonte di acqua era stata denominata così per ricordare le sue origini: secondo il mito, infatti, essa era scaturita da un colpo di zoccolo del cavallo alato Pegaso. Persio introduce l attributo caballinus, di origine popolare perché derivato dal sostantivo caballus (poi sopravvissuto nelle lingue romanze), concorrente del letterario e soprattutto poetico equus. bicipi ti Parna so: le due cime del Parnàso, il monte delle Muse, sono Nisa e Cirra. Il tòpos letterario del poeta che, addormentato sul monte sacro, riceve l ispirazione richiama in particolare la figura di Ennio. 4-7. Heliconiadasque nostrum pal lidam Pirenen Pirene, che si trova a Corinto, è come l Ippocrene una fonte in grado di conferire ispirazione poetica. L ipallage* che attribuisce l aggettivo pallida a una fonte (presente già in Lucrezio) sottolinea come l attività poetica, cui i poeti dedicano estenuanti veglie, sia sfinente e logorante. illis sequaces: le immagini dei poeti avvolti di edera allude ironicamente ai busti con corone di edera o alloro che venivano posti nelle biblioteche pubbliche per onorare la memoria di alcuni scrittori. semipaganus: è un hapax*. Persio verosimilmente trasforma la forma attestata semirusticus, il cui significato è lo stesso, in opposizione a urbanus. Con l utilizzo di semipaganus il poeta vuole enfatizzare la scelta di seguire una strada diversa da quella dell eleganza e della raffinatezza stilistica: suo scopo è puntare al verum, e per questo deve ricorrere a uno stile meno letterario e più aderente al quotidiano. Da notare che la traduzione qui proposta sembra intendere il termine in un senso in parte diverso: mezzo profano , quasi a dire poeta dilettante , con implicito sarcasmo nel confronto degli screditati poeti professionisti . D altra parte la densità semantica dell attributo racchiude forse in sé entrambe le possibilità, suggerendo, allo stesso tempo, scelta stilistica, capacità compositiva e differente ispirazione del poeta in opposizione alla pratica letteraria e poetica contemporanea. 8-14. Quis nectar chaere: salve , è traslitterazione della parola greca chàire. 49

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale