Le declamazioni

L ET IMPERIALE in breve Ad Apicio si deve Apicio Gli interessi della prosa di quest epoca coprono gli ambiti più disparati del sapere, un ricettario destinato a dalla medicina alla culinaria: quest ultima è rappresentata sostanzialmente dal De re coquiun pubblico di specialisti, naria, un ricettario attribuito a Marco Gavio Apicio (vissuto durante il regno di Tiberio). Il come si evince dal carattere tecnico della carattere tecnico del testo e la volontà di presentare l arte culinaria in modo spettacolare trattazione. grazie a ricette particolarmente complesse e laboriose ci fa capire che il trattato era destinato a un pubblico di specialisti. Le declamazioni Grazie a Nerone Le nuove performance pubbliche Nerone, ultimo degli imperatori della dinastia Giuriacquista vigore lio-Claudia, restituisce grande impulso e centralità alle rappresentazioni teatrali, creando il teatro in tutte le condizioni per una rivitalizzazione di forme come la pantomima*, deplorata poi per gli le sue manifestazioni e nascono nuove forme eccessi da autori come Seneca e Giovenale. Accanto a queste performance se ne collocavano di esibizioni pubbliche, altre, non meno praticate: le recitationes, che consistevano in letture davanti a un pubblico come le recitationes invitato (spettacoli della parola dove il gioco di erudizione e lo sfoggio di capacità retorica e le declamationes. erano i soli ingredienti da mettere in scena per ottenere l approvazione degli ascoltatori), e le declamationes. I generi declamatori maggiormente in voga e praticati sono le controversiae* (basate su casi giudiziari sia reali che inventati) e le suasoriae (discorsi condotti con il solo scopo di convincere il lettore e persuaderlo a compiere determinate azioni con un intento evidentemente manipolatorio). Il padre del filosofo Seneca Retore Uno dei maggiori rappresentanti del genere è Seneca Retore (o il Vecchio, Seneca, chiamato ca 50 a.C.-41 d.C.), denominato così per distinguerlo dal figlio, il filosofo Seneca (à p. 54). Seneca Retore, riunisce e Seneca raccoglie in età avanzata i discorsi e le sentenze maggiormente famose e utili ai fini organizza nella sua opera estratti e riferimenti utili declamatori, dedicando la raccolta ai figli. Le Controversiae non comprendono quindi dia padroneggiare l arte scorsi interi, ma estratti e selezioni, schemi e tracce utili con la citazione delle sentenze. declamatoria. Perseguendo una finalità didattica, ogni declamazione è corredata dall enunciato della legge che condiziona il dibattito e dall individuazione del tema attorno al quale si aggregano la raccolta di massime e la selezione dei passi di oratori celebri. I libri di controversiae sono dieci, mentre solo sette sono le suasoriae, che compongono un unico libro e sono di carattere fittizio (per esempio, nella terza si tratta di Agamennone e Ifigenìa), con una predilezione per argomenti e temi romani (nella sesta si discute, per esempio, se Cicerone debba chiedere perdono ad Antonio o meno). LA POESIA La poesia dell età giulio-claudia, a differenza della prosa, dimostra una vitalità singolare, con punte anche notevoli. In questo periodo rinasce il teatro tragico, che ha il suo massimo esponente nell unico tragediografo di cui si siano conservati interamente i testi: il filosofo Seneca. Anche il poema epico raggiunge un livello notevole, con l epica storica di Lucano, e rifiorisce il genere didascalico con i poemi astrologici di Manilio e di Germanico. Torna un genere praticato, prima, soltanto da Virgilio: la poesia bucolica, che trova in Calpurnio Siculo un interessante continuatore, così come la satira di Orazio è ripresa, con toni però più cupi, da Persio. Quello della favola, praticato da Fedro (à p. 44), è invece un genere nuovo, nonostante alcuni esempi siano presenti, sotterraneamente, in altri autori, come Orazio. La poesia didascalica La cosiddetta generazione ovidiana aveva prodotto opere dove alla componente erudita e mitologica si erano combinati la funzione didascalica, con una tensione all emulazione di 42

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale