2. Tiberio

L ET IMPERIALE in breve avanti dal defunto princeps, manifestatasi attraverso la realizzazione di numerose opere pubbliche, la promozione del mos maiorum tradizionale e il coinvolgimento di artisti e letterati. Quella del princeps, inoltre, non è una magistratura con poteri ben definiti che possano essere automaticamente trasmessi: si tratta piuttosto di un titolo che fornisce a chi lo ottiene un ruolo di guida informale basato su due prerogative fondamentali. Infatti, grazie all imperium proconsulare maius et infinitum Augusto non era soggetto alle limitazioni gravanti sulle magistrature ordinarie (prime fra tutte la collegialità e la temporaneità) e poteva intervenire in qualsiasi ambito territoriale con un imperium superiore a quello delle altre magistrature; e attraverso la tribunicia potestas poteva esercitare il veto, al pari dei tribuni della plebe pur non essendo uno di essi, ed era protetto dalla sacrosanctitas ( inviolabilità ). Tiberio non ottiene, bensì eredita l imperium e la tribunicia potestas perché è stato adottato dal princeps, che ha gradualmente condiviso con lui i propri poteri. Non a caso Svetonio, autore di una serie di biografie dedicate agli imperatori (à p. 605), ci racconta che all inizio Tiberio avrebbe esitato nell accettare il ruolo offertogli, avendo probabilmente capito che il principato augusteo è stata un esperienza politica senza precedenti e che, dopo la morte di Augusto, nulla può essere dato per scontato. Nel rispetto di facciata Un compromesso politico chiaro a tutti che Roma non può tornare in pieno alla precedelle istituzioni dente forma di governo. Tuttavia, è ancora saldamente diffuso, specialmente tra i membri repubblicane, dell aristocrazia, il rispetto per le istituzioni repubblicane: un rispetto che cela il desiderio, si concedono poteri eccezionali a un privato da parte del Senato, di non abbandonare del tutto le proprie prerogative e il proprio potere, cittadino in virtù sia pur subordinato all ormai irrinunciabile figura del princeps. Tiberio e i suoi successori, della sua stirpe. dunque, rappresentano il necessario compromesso fra il nuovo ordinamento della res publica e la tradizione: si concedono poteri straordinari a un privato cittadino, ma lo si fa in virtù del prestigio garantitogli dalla stirpe e dagli onori ricevuti. I membri della famiglia di Augusto godono senza dubbio di una posizione di rilievo, rafforzata da una consapevole distribuzione di incarichi: è naturale che il princeps appartenga a quella casata che, per via della congiunzione fra la gens Iulia e la gens Claudia, è definita dinastia Giulio-Claudia . 2. Tiberio Tiberio è costretto L adozione di Germanico Augusto aveva scelto come proda Ottaviano ad adottare prio successore Tiberio (14-37 d.C.) soltanto dopo che una suo nipote Germanico, serie di morti improvvise aveva via via sottratto al princeps gli che però viene ucciso nel 19 d.C. I sospetti eredi inizialmente designati: prima il figlio di sua sorella Ottacadono su un uomo via, Marco Claudio Marcello (scomparso ventenne nel 23 a.C.), legato al princeps, poi il suo amico d infanzia Marco Vipsanio Agrippa (dePisone, che si suicida ceduto nel 12 a.C.), quindi i figli di costui, Lucio Ceper evitare la condanna. sare e Gaio Cesare (morti rispettivamente nel 2 e Busto di Tiberio. verbum de verbo / Sacrosanctus / L aggettivo sacrosanctus deriva dall unione di sacer ( sacro ) e sanctus (participio perfetto di sancio, letteralmente rendere inviolabile per mezzo di consacrazione religiosa ) e significa inviolabile , protetto da una sanzione religiosa . riferito innanzitutto a coloro che ricoprono determinate ca- 26 riche pubbliche (per esempio i tribuni, forniti di sacrosancta potestas) e ha valenza anche giuridica (possessiones sacrosanctae sono le proprietà inviolabili ). Più in generale, il termine può assumere anche il significato di sacro (memoria sacrosancta), augusto (sacrosancta urbs, cioè Roma).

Tua vivit imago - volume 3
Tua vivit imago - volume 3
Età imperiale