Tua vivit imago - volume 2

L autore Virgilio 55 60 O mihi tum longae maneat pars ultima vitae, spiritus et quantum sat erit tua dicere facta: non me carminibus vincet nec Thracius Orpheus, nec Linus, huic mater quamvis atque huic pater adsit, Orphei Calliopea, Lino formosus Apollo. Pan etiam, Arcadia mecum si iudice certet, Pan etiam Arcadia dicat se iudice victum. Inc pe, parve puer, risu cognoscere matrem: matri longa decem tule runt fastidia menses; inc pe, parve puer: cui non rise re parentes, nec deus hunc mensa, dea nec dignata cubili est. Guarda il mondo che scuote la curva mole, e la terra e le distese del mare e il cielo profondo! guarda come tutto s allieta del secolo che viene! Oh, mi resti l ultima parte d una lunga vita e mi sia bastante lo spirito per celebrare le tue imprese: non potranno vincermi nel canto né Orfeo di Tracia, né Lino, sebbene l uno assista la madre, e l altro il padre, Orfeo Calliope, Lino il bellissimo Apollo. Persino se Pan gareggiasse con me, a giudizio di Arcadia, persino Pan si direbbe vinto, a giudizio di Arcadia. Comincia, o piccolo fanciullo, a riconoscere con un sorriso la madre: alla madre nove mesi arrecarono lunghi travagli, comincia, piccolo fanciullo: a chi non sorrisero i genitori un dio non concede la mensa, né una dea l amoroso giaciglio. (trad. L. Canali) presente del verbo nuto, qui designante il fremito del rinnovamento epocale, ma è a sua volta connesso a nuo ( accennare con la testa ), che indica l assenso divino sotteso a questo evento. adsp ce saeclo: costruisci: adsp ce ut omnia laetantur saeclo (= saeculo) venturo. 53-57. O mihi Apollo O: richiama l interiezione del v. 48 ed è qui seguito da maneat, congiuntivo esortativo-desiderativo. spiritus et facta: lett. e [mi resti] quanto fiato sarà necessario per raccontare le tue gesta . Spiritus è genitivo partitivo dipendente da quantum; sat equivale a satis: nota come a sat erit segua non un gerundio o un gerundivo, come ci si aspetterebbe, ma un infinito finale (dicere). carminibus: ablativo di limitazione. Thracius Orpheus: rfeo, figlio di Eagro e della musa Calliope, cantore capace di piegare al suono della sua lira uomini, animali, esseri inanimati e divinità infernali (dalle quali ottenne di riportare temporaneamente in vita l amata Euridìce à T12). Linus: un altro cantore mitico, figlio di Apollo e Psamate (o di Anfimaro e Urania), inventore della melodia e del ritmo. quamvis adsit: proposizione concessiva. Orphei Calliopea: rispettivamente, dativo e nominativo di forma greca. 58-59. Pan etiam victum Pan: il dio delle montagne e della vita pastorale, inventore della fistu la (la zampogna), nato da una relazione del dio Ermes con una ninfa. Ritratto con corna e piedi caprini, il suo culto proveniva dall Arcadia, terra legata, come la Sicilia, al genere pastorale. Nota l anafora colonnare Pan etiam, Arcadia. Arcadia iudice: ablativo assoluto. mecum si certet: protasi di un periodo ipotetico della possibilità, la cui apodosi è Pan dicat, da cui dipende a sua volta l oggettiva se victum [esse]. 60-63. Inc pe cubili est Inc pe matre: secondo l interpretazione che si accorda con la traduzione qui proposta, Virgilio si riferisce al risus praecox, cioè al sorriso precoce rivolto ai genitori dal bambino, che mostra, così, di riconoscerli; altri intendono comincia, o piccolo fanciullo, a riconoscere la madre dal sorriso [di lei] . Il sorriso sarebbe, cioè, quello della madre, che con questo gesto permetterebbe al figlio di riconoscerla come genitrice. decem menses: la gravidanza è calcolata, secondo le antiche usanze, in mesi lunari. tule runt: terza persona plurale dell indicativo perfetto di fero, con quantità breve della penultima sillaba (in luogo di tule runt) per un fenomeno prosodico assai diffuso in poesia. rise re: equivale a rise runt. Il sorriso dei bambini ai genitori era ritenuto benaugurante per la costruzione, in futuro, di un legame d affetto. dea cubili est: vi è qui l implicito augurio di una relazione d amore con una dea. 93

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Età augustea