T1 LAT ITA - Laocoonte

L INCONTRO CON L AUTORE VIRGILIO T1 Laocoonte tratto da Eneide II, 203-224 latino italiano Durante il banchetto con cui è stato accolto a Cartagine, Enea viene invitato dalla regina Didone a raccontare la sua storia e gli eventi che lo hanno portato sulle coste di quella terra. Nel rievocare gli ultimi, tragici momenti di Troia, Enea ricorda lo spettacolo raccapricciante della morte di Laocoonte e dei suoi figli a cui assiste prima della caduta della città. Il sacerdote troiano di Nettuno, reo di essersi opposto all introduzione del cavallo di legno all interno delle mura, è ucciso da due serpenti inviati dallo stesso dio. Metro: esametri te m ge m ni a | Te ne do tra nqu lla pe r a lta E cce au Ecce autem gemini a Tene do tranquilla per alta (horresco refe rens) immensis orbibus angues 205 incumbunt pelago pariterque ad litora tendunt; pectora quorum inter fluctus arrecta iubaeque sanguineae superant undas, pars cetera pontum pone legit sinuatque immensa volumine terga. Fit sonitus spumante salo; iamque arva tenebant 210 ardentisque oculos suffecti sanguine et igni sibila lambebant linguis vibrantibus ora. Ma ecco da Tenedo in coppia per le profonde acque tranquille inorridisco a raccontarlo due serpenti con immense volute incombono sul mare, e parimenti si dirigono alla riva; i petti erti tra i flutti e le creste sanguigne sovrastano le onde; tutta l altra parte sfiora il mare da tergo e incurva in spire gli enormi dorsi; scroscia il gorgo schiumante. E già approdavano, e iniettati di sangue e di fuoco gli occhi che ardevano, lambivano con lingue vibrate le bocche sibilanti. 203-205. Ecce autem tendunt Ecce autem: al v. 199 Enea aveva esordito, in risposta alla richiesta di Didone, dicendo che avrebbe descritto aliud maius miseris multoque tremendum; adesso introduce gli ascoltatori alla descrizione del prodigio preannunciato con una formula temporale non priva di un effetto di suspense ( ecco, quand ecco ). gemini: equivale a duo ed è concordato con angues. a Tene do: è la piccola isola dell Egeo di fronte a Troia, dietro la quale sostava furtivamente la flotta greca. tranquilla per alta: anastrofe. horresco pelago: l orrore di Enea nel rievocare l evento è sottolineato tanto dall incidentale (horresco refe rens) quanto dalla descrizione dei due serpenti: il complemento di mezzo immensis orbi- Audio LETTURA ORDO VERBORUM E DRAMMATICIT Il pàthos della scena è reso da Virgilio attraverso un attenta e studiata disposizione delle parole: in particolare, iperbati ed enjambement caratterizzano, in maniera insistita, l intero passo, con un effetto di tensione e suspense per il lettore. L ampio iperbato iniziale, gemini angues, in enjambement, sembra quasi voler rendere il movimento e la lunghezza dei due serpenti; il doppio iperbato parva duorum / corpora natorum, anch esso in enjambement, sembra invece riprodurre il groviglio che i serpenti formeranno avvolgendo i figli di Laocoonte. L ordo verborum è insomma teso a rendere drammaticamente la tensione e l orrore che contraddistinguono l intera scena. EFFETTI VISIVI E SONORI La descrizione dei serpenti che emergono dal mare e arrivano sulle rive da Laocoonte e dai suoi figli è resa attraverso figure di suono e una particolare attenzione ai dettagli visivi e sonori. In particolare, i dettagli dei colori e dell aspetto dei serpenti, e l insistenza sui suoni labiali e nasali, mirano a immergere il lettore (e, nel caso di Enea, l ascoltatore) nella tremenda scena narrata, riproducendo il movimento vibrante e sibilante dei due mostri. bus ne tratteggia le mostruose fattezze anatomiche, mentre la grav tas stilistica di incumbunt pelago ne riproduce quasi icasticamente l affondare, con tutto il loro peso, fra le acque (il verbo incumbo richiede il dativo). 206-208. pectora quorum terga pectora iubaeque: è la descrizione della posizione d attacco dei serpenti con arrecta, participio perfetto di adr go, concordato con pectora, da cui dipende a sua volta il nesso relativo quorum. Analoga funzione ha l indicazione delle «creste (iubae), che emergono dalle acque minacciose. pone: avverbio locativo ( da tergo, dietro ): la parte posteriore dei corpi mostruosi lambisce le acque, mentre i dorsi si muovono sinuosamente a spirale. 209-211. Fit sonitus ora Fit salo: lett. si produce un suono mentre il mare schiumava . Il gorgoglio provocato dalle code dei serpenti, che sferzano le acque, è reso dall allitterazione* della s in sonitus e in spumante salo (quest ultimo, ablativo assoluto). ardentisque ora: i due mostri marini sono assimilati a draghi che sputano fiamme: un concetto rimarcato dai rinvii alla sfera del fuoco all inizio (ardentisque [= ardentesque], concordato con oculos, accusativo di relazione) e in clausola (igni) del v. 210. I dettagli visivi su cui si sofferma il poeta, unitamente alle notazioni uditive (sonitus al v. 209 e sibila linguis vibrantibus al v. 211), rendono più vivida la scena: anche i lettori possono quasi vedere i due mostri. 77

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea