Tua vivit imago - volume 2

GLOSSARIO ambito strettamente poetico, che si ottiene dall accostamento di termini pertinenti a sfere sensoriali diverse. le locuzioni mantengono il loro senso proprio e il mutamento del messaggio non avviene per traslazione semantica ma tramite aggiunta, sottrazione, inversione o impiego di particolari ordinamenti sintattici. T Tmesi Procedimento retorico di uso tipicamente poetico che si verifica quando gli elementi di una parola composta vengono separati, generalmente tramite l inserzione fra di essi di altri termini. Così nel verso virgiliano et multo nebulae circum dea fudit amictu (Eneide I, 412), le due componenti che formano il verbo circumfunde re (qui al perfetto) sono separate dal soggetto dea, posto nel mezzo. Tòpos Dal greco tòpos, luogo , in letteratura indica un luogo comune, un motivo ricorrente nell opera e nella poetica di un autore o nelle tendenze letterarie di un epoca, che può quindi essere ripreso, riadattato e riutilizzato. Treno Dal greco trènos, detto anche trenodia, è originariamente, nell epica e nella lirica greca arcaica, un componimento funebre in onore di un defunto illustre, ma con il passare del tempo passa a indicare anche, più genericamente, una lamentazione, un compianto funebre. Trico lon Successione equilibrata di tre cola (à colon) all interno del periodo o del verso. Per esempio: Quae homines arant, navigant, aedificant, virtuti omnia parent (Sallustio, De Catilinae coniuratione 2, 7), in cui i verbi arant, navigant, aedificant, in successione asindetica, costituiscono un trico lon. Tropo Dal greco tròpos, letteralmente capovolgimento, mutamento , indica l uso improprio di un vocabolo o di una locuzione, attuato tramite l adozione di un senso traslato che mantiene però con il senso proprio un legame di somiglianza o contiguità semantica. Fra i tropi si annoverano: antonomàsia, enfasi, eufemismo, iperbole, ironia, litote, metafora, metonìmia, sineddoche, sinestesia, perifrasi (à). Adoperati a fini enfatici o di semplice abbellimento formale, i tropi si distinguono dalle figure (à) perché in queste ultime i vocaboli e V Variatio Tendenza a ricercare la variazione nella costruzione dell enunciato, evitando così la simmetria e l equilibrio tra i membri del periodo, usuale in quegli autori, come Tacito e Sallustio, che prediligono l inconcinn tas (à). Verso argenteo Struttura metrica ricercata, usata soprattutto dai poeti augustei, basata sull accurata disposizione di due coppie di aggettivi e sostantivi, in rapporto concentrico: gli aggettivi sono collocati nella prima parte del verso e i sostantivi nella seconda, con il verbo al centro. Così nella sesta ecloga di Virgilio, v. 8: agrestem tenui meditabor harundine Musam (schema: ab v BA). Verso aureo Struttura metrica molto raffinata ed equilibrata, usata soprattutto dai poeti augustei, che consiste nella disposizione della doppia coppia sostantivo-aggettivo in doppio iperbato intrecciato (à iperbato), con il verbo al centro. Così nella nona ecloga di Virgilio, v. 30: sic tua Cyrneas fugiant examina taxos (schema: ab v AB). Vox media Indica un vocabolo che, a seconda dei contesti, può assumere un significato positivo o negativo; per esempio, in latino il sostantivo fac nus può indicare sia un delitto, misfatto che un impresa . Z Zeugma Si verifica quando il medesimo verbo regge due termini, dei quali però uno soltanto potrebbe propriamente trovarsi in dipendenza da esso, come in Sallustio, De bello Iugurthinum 46: pacem an bellum gerens (a rigore, il verbo gerere potrebbe reggere soltanto il sostantivo bellum). 667

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Età augustea