Tua vivit imago - volume 2

GLOSSARIO di parola, che si basano sulla particolare collocazione delle parole adoperate e possono procedere per aggiunta o ripetizione (à anafora, omoteleuto, poliptoto, polisindeto), per sottrazione o omissione (à asindeto, zeugma), inversione o posizionamento (à anastrofe, chiasmo, iperbato). Figura etimologica Consiste nell utilizzare, a stretta distanza, due o più vocaboli riconducibili etimologicamente alla medesima radice; per esempio: mirum atque inscitum somniavi somnium (Plauto, Rudens, v. 597). G Gnome Una massima, una breve espressione di ambito etico-morale e dal carattere sentenzioso e didascalico. H Hàpax (legòmenon) Letteralmente (detto) una volta , indica un termine che ricorre una volta soltanto, o in un singolo testo o nell intera opera di un autore o addirittura in una lingua. Hy` steron pro teron Locuzione greca che significa letteralmente successivo precedente e con cui si indica una figura retorica che consiste nell enunciare due fatti o avvenimenti ponendo come primo quello che sarebbe logicamente e cronologicamente successivo, ottenendo l effetto di dare a quest ultimo maggiore evidenza. Un esempio classico è il virgiliano [...] moriamur et in media arma ruamus, moriamo e slanciamoci in mezzo alle armi (Virgilio, Eneide II, 353). I Idillio Originariamente indica, nella letteratura greca, qualsiasi opera descrittiva di breve estensione; in seguito, il termine viene adoperato specificatamente per indicare i singoli componimenti di Teocrito, gli Idilli, che sono perlopiù di argomento bucolico, e assume dunque il connotato distintivo di idealizzazione della vita campestre , trascorsa nella contemplazione, in un ambiente appartato e rassicurante. Incipit Letteralmente comincia , è propriamente la formula che nei manoscritti indica l inizio del testo copiato. Il termine è passato poi con il tempo a indicare, più genericamente, la parola o le parole con cui si apre un opera, in maniera speculare rispetto a explicit (à). Inconcinn tas Costruzione ricercatamente asimmetrica del periodo, ottenuta tramite il ricorso a espressioni brachilogiche (à brachilogia) e alla variatio (à). Nella prosa latina, ne sono massimi esempi Sallustio e Tacito che si oppongono alla concinn tas (à) tipicamente ciceroniana. Inno Componimento in onore di una divinità. Può avere un effettiva destinazione liturgica oppure può essere concepito come creazione puramente fittizia e letteraria. Ipallage Particolare tipologia di enallage (à), limitata, nell uso, ad aggettivi e sostantivi; si verifica quando un aggettivo viene concordato con un sostantivo diverso, benché contiguo, da quello a cui andrebbe propriamente associato. Così nel v. 2 dell ode III, 30 di Orazio, regalique situ pyramidum altius ( più alto della mole regale delle piramidi ), l aggettivo regalis andrebbe logicamente riferito a pyramidis, non a situs, con cui è invece concordato. Iperbato Collocazione dei termini secondo un ordine inconsueto. Consiste, in particolare, nella separazione di due parole che logicamente e grammaticalmente dovrebbero essere unite (come un sostantivo e il relativo aggettivo) tramite l inserimento, fra di esse, di una o altre parole. Così per esempio in Cesare (De bello Gallico VI, 13, 4): [...] magnoque hi sunt apud eos honore. Molto frequente in poesia, anche per ragioni imposte dal metro, ne viene elaborata una tipologia particolare, molto raffinata e frequente soprattutto negli autori dotti: il doppio iperbato intrecciato, composto da due coppie di aggettivi e sostantivi in iperbato che, a loro volta, si intrecciano fra di loro. Per esempio: silvestrem tenui Musam meditaris avena (Virgilio, Bucoliche I, 2) (schema: ab AB). Un applicazione ancor più ricercata di questo schema si ha nel cosiddetto verso aureo (à). Iperbole Adozione di un espressione che prospetta l esagerazione ai limiti del verosimile di un azione, di 663

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Età augustea