Tua vivit imago - volume 2

GLOSSARIO Epanadiplosi Figura retorica che consiste nell iniziare e terminare una frase o un verso con la stessa parola. Per esempio: ultro animos tollit dictis atque increpat ultro (Virgilio, Eneide IX, 127). Epanalessi Figura retorica, dai grammatici latini detta geminatio, che consiste nella ripetizione di una o più parole in un unico segmento testuale sintattico (prosa) o ritmico (verso), sia di seguito, sia con l interposizione di altre parole, come in De rerum natura I, 6: te, dea, te fugiunt venti, te nubila caeli. figura di emozione, di intensificazione enfatica. Epicèdio Brano poetico composto in onore di una persona defunta. Il carme 3 di Catullo, per esempio, sebbene sia dedicato a un animaletto da compagnia, il passero di Lesbia, è a tutti gli effetti un epicèdio. Epifora Ripetizione di una stessa parola alla fine di periodi (in prosa) o versi (in poesia) successivi, come per esempio in Sallustio, De Catilinae coniuratione, 51, 3: Ubi intenderis ingenium, valet; si lubido possidet, ea dominatur, animus nihil valet. Epìllio Dal greco epy` llion, diminutivo di èpos, è un breve componimento di argomento storico-mitologico, caratterizzato da raffinatezza formale e ricco di quadretti di genere e descrizioni minuziose di uomini e cose umili o borghesi; inaugurato in età ellenistica e molto praticato dai dotti poeti alessandrini, un esempio di epillio nella letteratura latina è il carme 64 di Catullo. Epinìcio Dal greco epinìkion mèlos, canto della vittoria (epinìkion è infatti composto di epì, sopra , e nìke, vittoria ), è propriamente, nella lirica greca, un componimento d occasione per celebrare i vincitori ai giochi panellenici (celebri gli epinìci di Pindaro e Bacchilide); più genericamente, si definisce così uno scritto o un discorso composto per glorificare una persona o un avvenimento. Epitaffio (o epitafio) Dal greco epitàfios (composto di epì, sopra , e tàfos, tomba ), è originariamente un iscrizione sepolcrale, spesso in forma poetica e celebrativa del defunto; successivamente passa a indicare, in senso più ampio, un elogio funebre, che può assumere la forma sia di un componimento poetico sia di un discorso pubblico. 662 Epitalàmio Dal greco epithalàmios y` mnos, inno nuziale (epithalàmios è infatti composto di epì, sopra , e thàlamos, talamo ), è originariamente il canto con cui si accompagnavano gli sposi presso il talamo. Il termine è poi passato a indicare, genericamente, un componimento d occasione per celebrare un unione matrimoniale, come per esempio i carmi 61 e 62 di Catullo. Epìtome Dal greco epitomè, derivato da epitèmno, tagliare, riassumere , è il compendio di un opera più ampia, allestito perlopiù a fini didattici da autori successivi. Nella letteratura latina, l opera maggiormente epitomata sono gli Ab Urbe condita libri di Tito Livio, ma molte altre opere storiografiche, grammaticali ed enciclopediche di ampio respiro hanno subìto la medesima sorte e spesso ne sono sopravvissute soltanto le epìtomi. Eufemismo La sostituzione di parole o locuzioni con altre dal significato più attenuato, effettuata per scrupolo morale o riguardo sociale, o per evitare eccessivo realismo o crudezza. Excursus Breve divagazione rispetto all argomento principale di una trattazione, allo scopo di approfondirne un determinato aspetto. famosissimo, per esempio, l excursus etnografico sugli usi e costumi dei Galli e dei Germani su cui Cesare si dilunga nel libro VI del De bello Gallico. Explicit Letteralmente termina, si conclude , è propriamente la formula che nei manoscritti indica la conclusione del testo copiato. Il termine è passato poi con il tempo a indicare, più genericamente, la parola o le parole con cui si conclude un opera, in maniera speculare rispetto a incipit (à). F Figura Più comunemente nota come figura retorica , indica un operazione di abbellimento stilistico-formale che non comporta, a differenza del tropo (à), un utilizzo di vocaboli o locuzioni in un senso traslato rispetto a quello proprio. Si distingue normalmente fra figure di pensiero, che consistono in particolari modi di articolare il pensiero e possono sussistere anche con il mutamento delle parole adoperate (à apostrofe, aposiopèsi, personificazione, ossimòro), e figure

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Età augustea