Tua vivit imago - volume 2

GLOSSARIO Contaminatio Nel teatro romano, è la pratica di attingere trame, scene, motivi da due modelli differenti e fonderli insieme. è però molto ricorrente nei poeti alessandrini e, nella letteratura latina, è praticato in particolare dai neoterici e dai raffinati poeti augustei. Controversia Nella retorica romana indica un tipo di esercizio scolastico, diffuso soprattutto a partire dall età imperiale, per cui si invitavano gli alunni a dibattere su questioni giudiziarie passate o ipotetiche. Ellissi Omissione di un elemento della frase, che rimane dunque sottinteso; adoperata in particolare quando si vuole donare rapidità e concitazione al discorso e frequente nei prosatori che seguono la linea stilistica della brev tas (à), l ellissi in latino si verifica soprattutto tramite l omissione del verbo essere . Corpus Termine che indica un insieme di documenti o di testi che sono stati raccolti e tramandati insieme perché accomunati dalla tematica o dall attribuzione, autentica o supposta, a un unico autore. D Deverbium Termine con cui si indicano le parti che nelle opere teatrali erano composte in metri trocaici o giambici e che, a differenza dei cantica (à canticum), erano destinate alla recitazione. Diàtriba Discorso di contenuto filosofico, riguardante generalmente tematiche etiche e moralistiche, che, essendo rivolto a un pubblico più ampio di quello delle scuole, adotta un tono più popolare e rivolge un attenzione maggiore agli aspetti della vita quotidiana. Praticata già da Socrate e dai suoi seguaci, la diàtriba entra in voga soprattutto in età ellenistica grazie a filosofi itineranti di orientamento cinico o stoico, assumendo carattere letterario solo con Bione di Borìstene (III secolo a.C.), e influisce significativamente sugli sviluppi del genere satirico a Roma. Enallage Figura retorica tipica del linguaggio poetico che consiste nell utilizzo di un vocabolo al posto di un altro di uguale significato ma con funzione grammaticale differente, come nel caso in cui un aggettivo sia impiegato in luogo dell avverbio corrispondente. Per esempio in Lucrezio (V, 201-202) si trova inde avidam partem montes silvaeque ferarum / possedere, una parte [della terra] l hanno occupata avidamente i monti e le selve [covo] di fiere : come si può osservare anche dalla traduzione, al posto dell aggettivo avidam si dovrebbe logicamente avere l avverbio corrispondente avide. Endiadi Dall espressione greca èn dià duòin, letteralmente una cosa per mezzo di due , il termine indica una figura retorica che consiste nell esprimere un concetto tramite due termini coordinati (generalmente due sostantivi al posto di un unico sostantivo determinato da un attributo o da un complemento di specificazione), come nel virgiliano pateris libamus et auro (Georgiche II, 192), letteralmente libiamo con coppe e con oro anziché libiamo con coppe d oro . Ecloga (o egloga) Dal greco ekloghè, letteralmente scelta , è una breve opera poetica di argomento pastorale o campestre, generalmente caratterizzata da ricercatezza formale e da tratti marcatamente idilliaci (à idillio); in particolare, si indicano con questo nome i singoli componimenti che costituiscono il corpus (à) delle Bucoliche di Virgilio. Enfasi Procedimento espressivo che consiste nel far emergere un significato allusivo e implicito delle parole adoperate, in aggiunta al significato letterale, o anche, più genericamente, nell intensificare l espressività tramite la messa in evidenza di un termine o di una locuzione all interno del periodo (per esempio, l uso enfatico dei pronomi personali, ripetuti o collocati alla fine o all inizio della frase o del verso in posizione enfatica, per l appunto). kphrasis (o ècfrasi) Dal greco èkphrasis, derivato dal verbo ekphràzo, descrivere , questo termine indica una descrizione di un opera d arte inserita all interno di un opera letteraria; sebbene presente già nella letteratura greca arcaica, il motivo dell èkphrasis Enjambement Si verifica quando un unità sintattica non è conclusa all interno del verso ma si prolunga all inizio di quello successivo. Per esempio: nec Babylonios / temptaris numeros (Orazio, ode I, 11, 2-3). E 661

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Età augustea