Tua vivit imago - volume 2

GLOSSARIO Autoschediasma (o autoschediasmo) Derivati rispettivamente dal greco autoschedìasma e autoschediasmòs, improvvisazione , indicano, genericamente, un discorso estemporaneo e improvvisato; più propriamente, si riferiscono a quelle spiegazioni presentate dagli eruditi antichi (biografi, grammatici, commentatori) come soluzione di un problema linguistico o letterario e che sono fornite improvvisando motivazioni senza fare ricorso a dati di fatto o prove oggettive e verificate. B Brachilogia Procedimento retorico-stilistico che consiste nell uso di espressioni concise o in cui sono omessi determinati elementi sintattici o semantici che ne renderebbero più facile e immediata la comprensione, particolarmente sfruttato da quegli autori che sono fautori del principio della brev tas (à), come per esempio Sallustio e Tacito. Brev tas Tendenza stilistica che mira alla concisione dell enunciato, ottenuta tramite il ricorso a ellissi (à) ed espressioni brachilogiche (à) e una generica predilezione per l inconcinn tas (à), allo scopo di donare densità ed efficacia al discorso. C Calco Un termine, un espressione o un costrutto di una lingua modellato su un termine o un espressione o un costrutto di un altra lingua. In particolare, quando il calco interessa una singola parola, si può distinguere fra il calco semantico, quando a una parola già esistente si fa assumere un nuovo significato a partire da un confronto con un altra lingua, e il calco lessicale, che comporta la creazione di una nuova parola ricalcata su quella di un altra lingua, ricorrendo dunque a un neologismo (à); quando invece il calco riguarda una locuzione o un costrutto, si tratta di un calco semantico. La lingua latina, nella fattispecie, è ricca di calchi dal greco. Callimacheo (e callimachismo) à alessandrino. Canticum Nelle opere teatrali, ogni parte composta in metri lirici e destinate al canto degli attori, con accompagnamento musicale, in opposizione ai deverbia (à deverbium), cioè le parti semplicemente recitate. 660 Centone Componimento letterario ottenuto riutilizzando versi di altre opere che, abilmente riadattati e rimescolati, vanno ad assumere significati diversi rispetto a quelli del contesto d origine, seppur formando un insieme coeso e coerente. In età tardo-antica, nella letteratura latina, sono piuttosto in voga i centoni composti con versi tratti dall Eneide o dall opera virgiliana nel suo complesso, come per esempio la Medea di Osidio Geta. Chiasmo Dal greco chiasmòs, incrocio , dalla collocazione a croce dei tratti della lettera chi dell alfabeto greco, indica la disposizione incrociata dei termini che compongono i membri di una frase, secondo un inversione che può essere puramente logica o grammaticale o anche logico-grammaticale. Il risultato è uno schema AB BA dei due membri, in cui il secondo appare invertito rispetto al primo, come nel seguente verso: Romae Tibur amem; ventosus Tibure Romam (Orazio, Epistulae I, 8, 12). Climax Derivato dal termine greco che significa scala , consiste in un enumerazione secondo una gradazione di intensità crescente, sulla base della lunghezza, dei suoni o del significato dei termini. Un climax basato sul crescente impatto emotivo generato dai termini adoperati può essere rintracciato in Cicerone, Verrinae II, 5, 170: Facinus est vincire civem Romanum, scelus verberare, prope parricidium necare. Quando l enumerazione si svolge secondo una gradazione di intensità decrescente si parla di anticlimax. Colon Dal greco kòlon, membro , indica, in prosa, una parte del periodo semanticamente e sintatticamente individuata o, in poesia, una porzione del verso ritmicamente determinata. Concinn tas Costruzione ariosa ed equilibrata del periodo, ottenuta tramite la ricerca di una struttura compositiva armoniosa e di accorte rispondenze nell impiego dei termini e dei costrutti. Nella letteratura latina, la prosa di Cicerone ne è il massimo esempio, mentre altri grandi prosatori, come Sallustio o Tacito, che invece se ne discostano, perseguono l ideale opposto dell inconcinn tas (à). Consonanza à assonanza.

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Età augustea