La sintesi

I SAPERI FONDAMENTALI Livio LA SINTESI Audio RIPASSO LA VITA Nato a Padova nel 59 a.C. da famiglia agiata, intorno ai trent anni Tito Livio si trasferisce a Roma, dove può dedicarsi interamente all attività letteraria, senza essere sovvenzionato da un protettore e senza ricoprire incarichi pubblici. Tra il 27 e il 25 a.C. pubblica il primo degli Ab Urbe condita libri, attirando l attenzione di Augusto, che apprezza il suo lavoro e si lega a lui in un rapporto di amicizia. Nonostante la sua decisa celebrazione degli ideali repubblicani, e in particolare della figura di Pompeo, Livio non si trova a essere in contraddizione con la cultura augustea, dal momento che il princeps si presenta come restauratore delle istituzioni e dei valori della res publica. Muore a Padova, dove probabilmente si era ritirato, intorno al 17 d.C. AB URBE CONDITA LIBRI L immensa opera storica di Livio comprendeva 142 libri, pubblicati in gruppi di dieci, detti decadi, o di cinque, detti pentadi, la cui stesura fu interrotta dalla morte dell autore. Dei 142 libri ce ne sono giunti solo 35: la prima decade, la terza, la quarta e metà della quinta. La lacuna riguarda l ultima fase della storia repubblicana e l età contemporanea allo storico. Possiamo però ricostruire il contenuto dei libri perduti attraverso i frammenti superstiti e attraverso le Perìochae, ovvero riassunti realizzati tra il III e il IV secolo d.C. sulla base di sintesi precedenti. Tornando al tradizionale metodo annalistico, Livio si ripropone di scrivere la storia di Roma dalla fondazione all epoca a lui contemporanea, con l intento etico-didascalico di celebrarne la grandezza, i valori e le istituzioni: il mos maiorum, la virtus repubblicana, il senso del dovere, la disponibilità al sacrificio personale. Rappresenta tali valori attraverso exempla, personaggi e avvenimenti emblematici, di tale suggestione da essere entrati a far parte del patrimonio della cultura europea. LO STILE Il periodare di Livio è ampio e articolato, con frequente ricorso alle subordinate e ai costrutti participiali, molto vicino a quello ciceroniano: uno stile che il retore Quintiliano, più di un secolo dopo, avrebbe definito lactea ubertas ( soave abbondanza ). Fra la prima decade e le successive si notano differenze stilistiche e lessicali: per il racconto degli avvenimenti più antichi Livio ricorre spesso a forme arcaiche, a vocaboli ed espressioni poetiche, al tono solenne; nei libri successivi, e in particolar modo negli ultimi, adotta una forma più asciutta e sintetica, un linguaggio più urbano, con qualche espressione colloquiale. 655

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea