Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO 40 45 7. Adventu suorum lacrimae obortae, quaerentique viro «Satin salve? «Minime inquit; «quid enim salvi est mulie ri amissa pudicitia? Vestigia viri alieni, Collatine, in lecto sunt tuo; cete rum corpus est tantum violatum, animus insons; mors testis erit. Sed date dexteras fidemque haud impune adultero fore. 8. Sex. est Tarquinius qui hostis pro hospite priore nocte vi armatus mihi sibique, si vos viri estis, pestife rum hinc abstu lit gaudium . 9. Dant ordine omnes fidem; consolantur aegram animi avertendo noxam ab coacta in auctorem delicti: mentem peccare, non corpus, et unde consilium afuerit culpam abesse. 10. «Vos inquit «vider tis quid illi debeatur: ego me etsi peccato absolvo, supplicio non libero; nec ulla deinde impud ca Lucretiae exemplo vivet . 11. Cultrum, quem sub veste abd tum habebat, eum in corde def git, prolapsaque in volnus moribunda cec dit. 12. Conclamat vir paterque. 7. All arrivo dei suoi scoppiò in lacrime, e al marito che le chiedeva: «Stai bene? , «Per niente rispose: «Che cosa vi può essere di bene per una donna quando abbia perduto l onore? Nel tuo letto, Collatino, vi sono le tracce di un altro uomo; ma solo il corpo è stato oltraggiato, l animo è innocente; ne sarà testimone la morte. Ma stringetevi le destre e promettete che l adultero non rimarrà impunito; 8. è Sesto Tarquinio, che la scorsa notte, nemico in sembianze d ospite, con la forza e con le armi s è preso un piacere funesto a me e a lui, se voi siete uomini . 9. Tutti promettono, uno dopo l altro; confortano il suo animo afflitto riversando la colpa da lei, ch era stata forzata, sull autore del delitto: confermano che pecca la mente, non il corpo, e che, laddove è stata assente l intenzione, è assente la colpa. 10. «Vedrete voi ella disse, «quale pena egli meriti; quanto a me, benché io mi assolva dalla colpa, non mi sottraggo al castigo; d ora in poi nessuna donna, prendendo esempio da Lucrezia, vivrà impudica . 11. Ciò detto s immerge nel cuore un coltello che teneva nascosto sotto la veste, e cade morente piegandosi sulla ferita. 12. Il marito e il padre prorompono in alte grida. (trad. M. Scàndola, con adattamenti) 7. Adventu suorum fore obortae: sottintende sunt; il soggetto è lacrimae. Satin salve?: si tratta di una forma colloquiale frequente nelle commedie. Satin è un caso di ossitonia secondaria: va dunque pronunciato con l accento sull ultima sillaba (satìn), in eccezione alla regola generale che vieta l accentazione, nei polisillabi latini, sull ultima sillaba. salvi: genitivo partitivo dipendente da quid. mulie ri: dativo di svantaggio. amissa pudicitia: ablativo assoluto con valore temporale o ipotetico. viri alieni: di un uomo estraneo . lecto tuo: lieve iperbato*, che mette in risalto l aggettivo possessivo. cete rum: avverbio, qui con valore avversativo. corpus violatum: Lucrezia vuole sottolineare la propria innocenza nell opposizione fra animo e corpo. mors testis erit: la matrona anticipa implicitamente le proprie intenzioni al padre e al marito. haud fore: proposizione infinitiva dipendente dall espressione solenne 630 date dexteras fidemque (letteralmente date le destre e la parola ). 8. Sex gaudium hostis pro hospite: l espressione è contemporaneamente una paronomasia* e una figura etimologica* (hostis e hospes sono, infatti, etimologicamente connessi). priore nocte: ablativo di tempo. vi armatus: lett. armato di violenza . pestife rum: il piacere di Tarquinio porterà morte sia a Lucrezia (mihi) sia allo stesso Tarquinio (sibi). 9. Dant culpam abesse Dant fi dem: come ha chiesto Lucrezia, tutti giurano. animi: locativo usato soprattutto in poesia (lett. sofferente nell animo ). aver tendo: gerundio con valore strumentale. L uso dell ablativo del gerundio è concorrenziale, nella prosa post-ciceroniana, con il più classico participio presente. ab coacta : da lei che era stata costretta . mentem abesse: proposizioni infinitive dipendenti da un verbo di dire sottinteso. 10. Vos... vivet vider tis: congiuntivo perfetto o, secondo altri, futuro anteriore; in ogni caso è una formula di origine colloquiale, con la quale il parlante affida ad altri la risoluzione del problema (cfr. l italiano si vedrà , vedremo ). etsi ab solvo: proposizione concessiva. nec ulla deinde impud ca: Lucrezia non vuole che in futuro le donne impudiche possano portare l esempio di Lucrezia a sostegno della loro immoralità. 11. Cultrum... cec dit abd tum: participio perfetto con valore predicativo, riferito a cultrum. def git: presente storico, che conferisce dinamicità alla scena. prolap saque: participio congiunto (da prola bor). moribunda: predicativo del soggetto sottinteso (Lucrezia). 12. Conclamat vir paterque Concla mat: nota il verbo al singolare, seguito da due soggetti ( gridano [insieme] dal dolore ).

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Età augustea