Tua vivit imago - volume 2

L autore Livio 10 8. Additur fabula, quod volgo Sabini aureas armillas magni ponde ris brachio laevo gemmatosque magna specie anu los habuerint, pepigisse eam quod in sinistris manibus haberent; eo scuta illi pro aureis donis congesta. 9. Sunt qui eam ex pacto tradendi quod in sinistris manibus esset derecto arma petisse dicant et fraude visam agere sua ipsam peremptam mercede. 8. Aggiunge inoltre la leggenda che, poiché i Sabini portavano comunemente sul braccio sinistro braccialetti d oro di gran peso e al dito bellissimi anelli gemmati, ella avesse pattuito come compenso ciò che portavano nella mano sinistra; perciò furono ammucchiati su di lei gli scudi invece dei doni d oro. 9. V è chi sostiene invece che, pattuendo che le consegnassero ciò che avevano nella mano sinistra, ella chiedesse senz altro le armi, e che, sembrando ch ella tramasse un inganno, venisse uccisa col compenso che aveva richiesto. (trad. M. Scàndola) 8. Additur fabula congesta Additur fabula: letteralmente si aggiunge la leggenda . quod habuerint: proposizione causale con il congiuntivo per attrazione modale; inoltre al posto di un congiuntivo imperfetto o piuccheperfetto, come richiesto in teoria dalla consecutio temporum, per la legge di Reusch (per cui una subordinata di secondo grado con il verbo al congiuntivo per attrazione modale dipendente da una subordinata con il verbo all infinito perfetto o al congiuntivo perfetto, dipendente a sua volta da una reggente con il verbo a un tempo principale, conserva il tempo che avrebbe se dipendesse direttamente da quest ultima) il congiuntivo è perfetto. Le armillae sono braccialetti in bronzo o in oro, talvolta con pietre preziose; magni ponde ris è genitivo di qualità; magna specie è ablativo di qualità (nota la variatio*). pepigisse: infinito perfetto del verbo pango. congesta: è sottinteso sunt. 9. Sunt qui mercede qui dicant: relativa con valore caratterizzante, che regge l infinitiva eam petisse. Dal gerundio tradendi dipende invece la relativa quod esset (lett. in base al patto di consegnare , cioè per cui avrebbero dovuto consegnare ). fraude: ablativo di modo, da legare ad agere. visam: participio congiunto con ipsam. sua ipsam mercede: lei stessa con la sua ricompensa , cioè con la sua stessa ricompensa . peremptam: sottintende esse. Analisi del testo Le varianti dell episodio La vicenda di Tarpea, narrata oltre che da Livio anche da Plutarco e da alcune fonti greche per noi perdute, è la storia di una ragazza che, corrotta dall oro o secondo un altra versione dall amore, tradisce la sua patria, ricevendo in cambio per il suo gesto sconsiderato la morte. Il ritratto è posto a contrasto con quello, presentato poco prima (Ab Urbe condita I, 11, 2-4), della sabina Ersilia, moglie di Romolo e donna pudica che, grazie alle sue preghiere, riesce a ottenere la pace intercedendo presso il marito. Al contrario della virtuosa sabina, la romana Tarpea antepone alla sacra fedeltà dovuta al popolo e alla città un interesse personale, provocando così la disfatta dei Romani (anche se, in realtà, è assai improbabile che questa vicenda abbia un nucleo storico reale). In ottemperanza alla consuetudine (presente già nello storico greco Erodoto, del V secolo a.C.) di fornire diverse spiegazioni di un avvenimento quando sono presenti varie tradizioni a riguardo, Livio espli- cita le due varianti della storia attraverso la forma disgiuntiva al paragrafo 7, rr. 5-6 (seu seu ) e racconta due differenti versioni della morte ai paragrafi 8-9: nella prima, al posto dei gioielli i Sabini avrebbero donato a Tarpea i loro scudi, uccidendola; nella seconda, Tarpea avrebbe effettivamente chiesto le loro armi e i Sabini, insospettitisi, le avrebbero usate per ucciderla. da notare peraltro che in quest ultima ipotesi Tarpea non sarebbe stata una traditrice, ma avrebbe tentato benché goffamente e senza successo di aiutare i Romani disarmandone, in parte, i nemici; ma il fatto che la rupe Tarpea abbia preso il nome da lei induce a credere che la versione originaria fosse quella che prevedeva, appunto, un tradimento da parte dell eroina. Stile ed esemplarità del racconto Nel raccontare questa vicenda, Livio appare particolarmente lineare e schematico. La narrazione del mito procede infatti secondo un impalcatura sintattica semplicissima: ne 623

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Età augustea