T6 LAT - La fondazione della città

L ET DI AUGUSTO T6 La fondazione della città tratto da Ab Urbe condita I, 6, 3-4; I, 7, 1-3 latino Dopo aver narrato dell abbandono e del miracoloso salvataggio di Romolo e Remo (à T5), Livio racconta come Numitore padre di Rea Silvia e legittimo sovrano di Alba Longa, spodestato dal fratello Amulio riconosca nei due gemelli i suoi legittimi eredi e come questi ultimi, ucciso l usurpatore e ristabilite verità e giustizia, decidano di fondare una nuova città. Audio LETTURA 5 ! repetita iuvant à p. 615 10 6.3. Ita Numitori Albana re permissa Romulum Remumque cup do cepit in iis locis ubi expositi ubique educati erant urbis condendae. Et supere rat multitudo Albanorum Latinorumque; ad id pastores quoque accesserant, qui omnes facile spem facerent parvam Albam, parvum Lavinium prae ea urbe quae conderetur fore. 4. Interve nit deinde his cogitationibus av tum malum, regni cup do, atque inde foedum certamen coortum a satis miti principio. Quoniam gemini essent nec aetatis verecundia discr men facere posset, ut di quorum tutelae ea loca essent auguriis lege rent qui nomen novae urbi daret, qui cond tam imperio rege ret, Palatium Romulus, Remus Aventinum ad inaugurandum templa capiunt. 7.1. Priori Remo augurium venisse fertur, sex voltu res; iamque nuntiato augurio cum duplex numerus Romulo se ostendisset, utrumque regem sua multitudo consalutave rat: tempore illi praecepto, at hi numero avium regnum trahebant. 2. Inde cum altercatione congressi certamine irarum ad caedem vertuntur; ibi in turba ictus Remus cec dit. Vulgatior fama est ludibrio fratris Remum novos transiluisse muros; inde ab irato Romulo, cum verbis 6 3. Ita conderetur fore Albana re permissa: ablativo assoluto ( affidato il governo di Alba ). Romulum conden dae: il desiderio (cup do) di fondare una città in quei luoghi dove erano stati esposti (ubi expositi erant) e dove erano stati allevati (ubique educati erant) prese (cepit) Romolo e Remo ; cup do cepit (kepit secondo la pronuncia classica) è un allitterazione*. Et supere rat Latinorumque: E [in effetti] la popolazione degli Albani e dei Latini era in eccesso . qui facerent: proposizione relativa con il congiuntivo obliquo perché riferisce il pensiero dei due gemelli. parvam fore: proposizione infinitiva dipendente da spem facerent (letteralmente facilmente davano la speranza che ); fore è infinito futuro di sum: sarebbero state . prae ea conderetur: in confronto alla città che sarebbe stata fondata . Nota la presenza del congiuntivo imperfetto nella relativa per attrazione modale. 4. Interve nit deinde capiunt Inter ve nit principio: si intromise quindi in 612 questi progetti un male avito, il desiderio del regno, e da lì un vergognoso conflitto sorse da un inizio abbastanza pacifico ; a coortum (da coorior) è sottinteso est. Quoniam: introduce due proposizioni causali con i verbi al congiuntivo (essent e posset) perché esprimono il pensiero di Romolo e Remo. aetatis verecundia: il rispetto dovuto all età (aetatis è genitivo oggettivo). ut di lege rent: proposizione finale ( affinché gli dèi, sotto la cui protezione erano quei luoghi, indicassero per mezzo di segni augurali ), all interno della quale la relativa quorum essent ha anch essa il congiuntivo per attrazione modale. qui nomen rege ret: chi (qui) dovesse dare il nome alla nuova città (novae urbi)), chi (qui) dopo averla fondata (cond tam) dovesse regnarvi (imperio rege ret) ; si tratta di due interrogative indirette rette da auguriis lege rent. templa: predicativo; il termine indica lo spazio sacro che veniva delimitato dall augure e da dove dovevano essere osservati i segni augurali. 7 1. Priori regnum trahebant Prio ri sex voltu res: Si dice che a Remo per primo (Priori Remo) apparve il segno augurale, sei avvoltoi . Sex voltu res è apposizione rispetto ad augurium. nun tiato augurio: ablativo assoluto. cum ostendisset: cum narrativum con valore causale. utrumque consalutave rat: le rispettive schiere (sua multitudo) li avevano acclamati re entrambi (utrumque) . tempore trahebant: gli uni (illi) rivendicavano il regno per la priorità del tempo (tempore praecepto), ma gli altri (hi) per il numero degli uccelli (numero avium) . 2. Inde cum altercatione interfectum Inde vertuntur: «Venuti quindi a parole [cioè ad un alterco], dalla foga della discussione (certamine irarum) furono spinti alla strage (trad. M. Scàndola). Nota l allitterazione congressi certamine; il primo è participio perfetto da congredior, il secondo è ablativo di causa. ictus: participio perfetto di icio. cec dit: cadde , cioè morì . Vulgatior fama est: versione più diffusa che .

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea