I miti di Roma

L ET DI AUGUSTO I miti di Roma T5 La lupa salva Romolo e Remo tratto da Ab Urbe condita I, 4 latino italiano Dopo aver narrato l arrivo di Enea nel Lazio e la fondazione di Alba Longa, Livio introduce la vicenda della nascita dei gemelli Romolo e Remo, generati dalla vestale Rea Silvia, figlia del re di Alba Longa Numitore, spodestato dal fratello minore, Amulio. Proprio quest ultimo ordina l uccisione dei fratelli appena nati per evitare che, divenuti adulti, possano rivendicare il trono. Ma, come scrive lo storico, era destino che i bambini si salvassero per dare origine al virgiliano impero senza fine (Eneide I, 279). 5 1. Sed debebatur, ut op nor, fatis tantae or go urbis maximique secundum deorum opes imperii principium. 2. Vi compressa Vestalis cum gem num partum edidisset, seu ita rata seu quia deus auctor culpae honestior erat, Martem incertae stirpis patrem nuncu pat. 3. Sed nec di nec homines aut ipsam aut stirpem a crudelitate regia vind cant: sacerdos vincta in custodiam datur, pueros in profluentem aquam mitti iubet. 4. Forte quadam divin tus super ripas Tibe ris effusus lenibus stagnis nec 1. Ma era destinato dai fati, io credo, che dovesse sorgere sì grande città e che avesse così inizio l impero più potente subito dopo quello degli dèi. 2. La Vestale, essendole stata fatta violenza e avendo dato alla luce due gemelli, sia che ne fosse realmente convinta, sia perché meno disonorevole apparisse una colpa di cui era responsabile un dio, attribuisce a Marte la paternità della sua illegittima prole. 3. Ma né gli dèi né gli uomini sottraggono lei e la sua prole alla crudeltà del re: la sacerdotessa, in catene, viene imprigionata; quanto ai bimbi, egli ordina che siano gettati nella corrente del fiume. 4. Per un caso che ha del divino il Tevere, che era straripato dilagando in placidi 1. Sed debebatur principium Sed: la congiunzione avversativa mette in evidenza come i piani del re Amulio, citati nel capitolo precedente, fossero in contrasto con quanto era stato stabilito dal Fato. ut op nor: proposizione incidentale che esprime il pensiero di Livio. or go: è soggetto di debebatur insieme a principium. tantae urbis: iperbato*. secundum: è preposizione e regge l accusativo opes. 2. Vi compressa patrem nuncu pat Vi compressa: violata con la forza (cioè stuprata). Vestalis: il riferimento è a Rea Silvia, madre di Romolo e Remo. Le Vestali erano le sacerdotesse di Vesta e avevano il compito di mantenere sempre acceso il fuoco della dea: il loro servizio durava trent anni, durante i quali erano votate alla verginità. La pena per colei che avesse violato questo precetto era la sepoltura da viva. cum edidisset: cum narrativum con valore temporale ( dopo che ). Nell espressione geminum par- 608 tum Livio utilizza l astratto per il concreto ( parto gemellare ) al posto di geminos. rata: participio congiunto, con valore causale, da reor. incertae stirpis: incerta perché non era noto il padre; stirps è termine tratto dal lessico agricolo: indica in origine la parte bassa dell albero, il ceppo e le radici, da cui derivano per traslato i significati di stirpe (riferito a persone) e di origine , fondamento (riferito a cose). 3. Sed nec di mitti iubet nec di stirpem: nota il duplice parallelismo* anaforico (nec nec aut aut ). regia: cioè del re Amulio. vind cant: preservano ; il verbo deriva dalla sfera giuridica e indica in origine l atto di rivendicare la proprietà di qualcosa davanti al pretore. sacerdos vincta iubet: coordinazione per asindeto*. Nota la variatio*: nel primo caso il verbo datur, passivo, ha per soggetto sacerdos (in questo caso femminile e riferito a Rea Silvia); nel secondo il verbo iubet, attivo, ha per soggetto sottinteso Amulio. L espressione in custodiam datur significa, letteralmente, viene data in custodia : Rea Silvia fu, cioè, incarcerata. Vincta è participio congiunto da vincio, -is, vinxi, vinctum, -ire (da non confondere con il participio victa, da vinco, -is, vici, victum, -e re). 4. Forte ferentibus dabat Forte: ablativo del sostantivo fors; sembrerebbe in contrasto con il successivo divin tus ( per un caso voluto dagli dèi ): in realtà Livio vuole indicare che la circostanza è solo apparentemente casuale, perché, in realtà, voluta dagli dèi. Nota inoltre che il sostantivo fors è anche accompagnato dal pronome (in ablativo) quadam, quasi a rimarcare ulteriormente l imponderabilità dell avvenimento. effusus: participio congiunto con Tibe ris (super ripas effusus, cioè straripato ). lenibus stagnis: in placidi stagni , ablativo di modo.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea