Tua vivit imago - volume 2

L autore Livio Elaborazione retorica ed echi poetici La Praefatio è caratterizzata da uno stile solenne e ricercato: il periodare è ampio e articolato, con una netta prevalenza dell ipotassi*; l ordo verborum presenta iperbati* (in magno discrimine, r. 8 di T3), anafore (quae vita, qui mores per quos viros quibusque artibus, rr. 9-10 di T3), parallelismi* (foedum inceptu, foedum exitu, r. 16 di T3), chiasmi* (rerum minus minus cupiditatis, r. 20 di T3) e allitterazioni* (pridem praevalentis, rr. 11-12 di T2). Notevole è, inoltre, il climax ascendente che esprime al paragrafo 9 la progressiva decadenza morale dei Romani: «i costumi si siano dapprima corrotti e quindi si siano anch essi sempre più rilassati, per rovinare poi a precipizio (rr. 11-12 di T3). In particolare la chiusa è caratterizzata da una solennità quasi religiosa: pur nella forma di un elaborata preterizione* (si, ut poetis, nobis quoque mos esset, libentius inciperemus, r. 25 di T3), Livio apre di fatto la sua opera invocando gli dèi, così come i poeti aprono i loro carmi invocando le Muse o una divinità. In effetti, sebbene l autore tenga a sottolineare l estraneità delle invocazioni in un genere laico come la storiografia, tutto il proemio è variamente intessu- to di rimandi poetici: la fondamentale affermazione di voler trattare una storia morale è una citazione abbastanza letterale di un passo di Ennio (fr. 500 V2: moribus antiquis res stat Romana virisque, «la Repubblica di Roma si regge sui suoi antichi costumi e sui suoi uomini ), così come la stessa apertura (che ha andamento esametrico, come notava Quintiliano) ricorda molto da vicino un altro frammento enniano (fr. 465 V2: audire est operae pretium procedere recte / qui rem Romanam Latiumque augescere voltis, «vale la pena ascoltare il fatto che voi, che desiderate accrescere Roma e il Lazio, procediate rettamente ; il frammento è chiaramente emulato anche nel racconto di Cincinnato à T1). Il ricorso al linguaggio poetico, così come quello alla ricercatissima elaborazione formale e al periodare ciceroniano di contro alla sintassi spezzata di Sallustio, può essere interpretato come un corrispettivo formale dell elogio di un passato idealizzato: come lo stile di Sallustio esprimeva l ansia di un periodo di crisi, così quello più ampio e disteso, spesso solenne, di Livio sembra esprimere, viceversa, il rimpianto per un epoca di gloria e di concordia. Laboratorio sui testi COMPRENSIONE 1. Prendendo le mosse dalla fondazione della città, Livio è costretto a confrontarsi per forza di cose con una tradizione che affonda le sue radici nel mito. Qual è la posizione dello storico nel giudicare gli aspetti leggendari della storia di Roma? 2. Il progetto di una storia universale porta necessariamente a raccontare eventi posti a lunga distanza gli uni dagli altri. Qual è il rapporto di Livio con il passato e il presente che emerge dalla Praefatio alla sua opera? ANALISI 3. Quali elementi stilistici contribuiscono a dare alla Praefatio liviana un tono alto e solenne, quasi dal sapore epico? COMPETENZE ATTIVE Mettiti alla prova ESERCIZI ONLINE Per discutere in classe Su myDbook leggi la definizione di leggenda che riporta l Enciclopedia dei ragazzi Treccani, insieme ad alcuni esempi e aneddoti. Poi cerca in rete altro materiale utile per comprendere che cosa sia una leggenda e come sia possibile distinguere elementi leggendari da quelli storici; organizza infine con i tuoi compagni un debate in classe che abbia come fulcro la domanda: sempre possibile affermare che le leggende si formino a partire da reali dati storici? . 603

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea