Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO 5 10 15 dia urbium augustiora faciat; et si cui populo lice re oportet consecrare origines suas et ad deos referre auctores, ea belli gloria est populo Romano ut cum suum conditorisque sui parentem Martem potissimum ferat, tam et hoc gentes humanae patiantur aequo animo quam imperium patiuntur. 8. Sed haec et his similia utcumque animadversa aut existimata erunt haud in magno equ dem ponam discrimine: 9. ad illa mihi pro se quisque acriter intendat animum, quae vita, qui mores fuerint, per quos viros quibusque artibus domi militiaeque et partum et auctum imperium sit; labente deinde paulatim disciplina velut desidentes primo mores sequatur animo, deinde ut magis magisque lapsi sint, tum ire coeperint praecipites, donec ad haec tempora quibus nec vitia nostra nec remedia pati possumus perventum est. 10. Hoc illud est praecipue in cognitione rerum salu bre ac frugife rum, omnis te exempli documenta in inlustri posita monumento intue ri; inde tibi tuaeque rei publicae quod imite re capias, inde foedum inceptu, foedum exitu quod vites. nobilitare le origini delle città mescolando l umano col divino; e se v è un popolo cui si deve consentire di divinizzare le proprie origini e di attribuirne la causa prima agli dei, il popolo romano ha tale gloria militare che, quando esso vanta soprattutto Marte come padre suo e del suo fondatore, le genti accettano di buon animo questa sua debolezza così come ne accettano il dominio. 8. Ma comunque si vorranno considerare e giudicare queste ed altre consimili tradizioni, io non le terrò certo in gran conto; 9. a me preme che ciascuno per parte sua rifletta attentamente su questi fenomeni: quali siano state le condizioni di vita, quali i costumi, in virtù di quali uomini e di quali mezzi si sia formato ed accresciuto, in pace e in guerra, l impero; che consideri come poi, rilassandosi a poco a poco la disciplina, i costumi si siano dapprima corrotti e quindi si siano anch essi sempre più rilassati, per rovinare poi a precipizio, finché si è giunti a questi tempi, in cui non possiamo sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi. 10. Questo soprattutto v è di salutare e di utile nella conoscenza della storia, che tu hai sotto gli occhi gli insegnamenti d ogni genere che sono riposti nelle illustri memorie, e puoi prenderne ciò che sia da imitare per te e per il tuo Stato, ciò che sia da evitare perché turpe nel principio e turpe alla fine. quis, spesso presente nelle ipotetiche. ea Romano: il popolo romano ha tale gloria militare (la frase latina è costruita con il dativo di possesso). Ea è dunque prolettico della consecutiva introdotta da ut. cum ferat: costruzione di cum con il congiuntivo, con valore temporale e sfumatura ipotetica. Potissimum è superlativo da potis con valore avverbiale. tam et hoc patiuntur: anche questo (et hoc) tanto quanto sopportano il dominio . qui forse implicita una polemica con i Greci, che, pur riconducendo tradizionalmente a origini divine la fondazione delle loro città, si rifiutavano invece di credere che Roma fosse stata fondata dal figlio di Marte. Nota il poliptoto patiantur patiuntur. 8. Sed discrimine haec et his similia: questi e simili racconti ; si tratta dei complementi oggetti del verbo ponam. 9. ad illa perventum est ad illa animum: ad illa è prolettico rispetto alle successive interrogative indirette; mihi è 600 un dativo etico. quae vita imperium sit: attraverso le tre interrogative indirette Livio espone i temi sui quali intende attirare l attenzione dei lettori: lo stile di vita, i costumi e, di conseguenza, i modi e le ragioni della nascita e della crescita del potere di Roma. Nota la variatio*: per esprimere il complemento di mezzo Livio ricorre prima alla preposizione per con l accusativo, trattandosi di persone (per quos viros), poi all ablativo semplice con quibusque artibus. labente disciplina : ablativo assoluto ( venendo meno il rigore morale ). desidentes: participio congiunto con mores. sequatur animo: segua con la mente ; soggetto è sempre quisque e l espressione varia quella precedente (acriter intendat animum). lapsi sint: perfetto congiuntivo del verbo la bor. praecipites: a capofitto ; ire praecipites rappresenta l ultimo membro di un climax* ascendente, dopo i verbi desideo e labor. nec vitia nec remedia: i rimedi sono probabilmente le leggi moralizzatri- ci promulgate da Augusto, accolte con scarso favore dai Romani. perventum est: passivo impersonale. La clausola è molto solenne, e sottolinea la perentoria e irrevocabile disgrazia dei Romani. 10. Hoc illud quod vites Hoc illud: prolettico rispetto all infinitiva epesegetica seguente. frugife rum: fruttifero, fertile , aggettivo appartenente al lessico poetico di ascendenza enniana (Annales 510 Skutsch: terra i frugifera i). omnis te intue ri: lett. che tu hai davanti agli occhi (intue ri) le testimonianze (documenta) di ogni esempio (omnis exempli) poste in un illustre memoria (in inlustri posita monumento) . inde vites: costruisci inde capias quod imite re (= imite ris, congiuntivo presente del verbo deponente im tor) tibi tuaeque rei publicae (dativi di vantaggio), [et] inde [capias] quod vites [quia] foedum inceptu, foedum exitu; quod imite re è una relativa con valore consecutivo, come la successiva quod vites; inceptu e exitu sono ablativi di limitazione.

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Tua vivit imago - volume 2
Età augustea