Græce loqui - Il prologo degli Àitia di Callimaco

L autore Virgilio gr ce loqui Il prologo degli itia di Callimaco Nel prologo della sua opera maggiore ( itia I, fr. 1 Pfeiffer2, 1-7; 17-28), Callimaco esprime una programmatica avversione per la poesia lunga, scagliandosi contro avversari ignoti, da lui allegoricamente denominati Telchini (antiche figure mitologiche maligne di fabbri-maghi, secondo la tradizione primi abitatori dell isola di Rodi). Sovente i Telchini gracidano contro il mio canto, / ignari della Musa, cui non nacquero cari, / perché non un unico poema continuo ho concluso / o i re in molte migliaia di versi [celebrando (?)], / [o gli antichi (?)] eroi, ma per breve tratto [volgo] il mio carme, / come un bambino, e ho non pochi decenni. / Ma ai Telchini questo io [rispondo]: «Razza ( ) / che sa rodere [solo il suo] fegato! [ ] Andate in malora, progenie di Malocchio funesta: da ora con l arte / la poesia [giudicate], e non con lo scheno persiano. / E non chiedete a me che un canto di grande fragore / produca. Tuonare non è compito mio, ma di Zeus! / Perché quando in principio la tavoletta posai / sulle ginocchia, così a me disse Apollo Licio: / ( ) cantore [amatissimo], quanto più pingue la vittima / [alleva], ma, o amico, la Musa sottile. / [Ed inoltre] anche questo [ti] ordino: dove non passano i carri pesanti / là cammina. Che non dietro le impronte degli altri / [tu spinga il tuo cocchio,] né per la via larga, ma per sentieri / [non calpestati], pur se guiderai per strada più angusta . (trad. G.B. D Alessio) in breve proposito di scrivere un opera di carattere epico da Apollo, intervenuto personalmente per esortarlo a una poesia meno reboante, ma più ambiziosa per raffinatezza formale. Tale immagine è desunta dal prologo degli itia di Callimaco di Cirene (320/310-240 a.C.), che aveva rintuzzato le accuse dei suoi detrattori presentando la sua investitura da Apollo in persona per dedicarsi a una «Musa sottile (à vedi sopra). Questa dichiarazione di adesione alla poetica callimachea è anche un implicito annuncio di adesione agli ideali dei poetae novi, che a Callimaco si erano già ispirati nel rinunciare ai generi letterari alti, optando per componimenti brevi ed eleganti. La seconda ragione, di carattere etico, consiste nel fatto che l ideale neoterico di una vita dedicata ai valori dell individuo e alla letteratura trova per Virgilio una felice corrispondenza nell ideale epicureo di una vita appartata, lontana dagli impegni politici e militari. Il mondo bucolico virgiliano Negli Idilli di Teocrito lo spazio agreste dei pastori è costruito con tratti di grande realismo, al quale contribuiscono notevolmente le puntuali conoscenze tecniche della dimensione pastorale (piante, animali d allevamento) e l adozione di un linguaggio che si sforza di imitare i colloquialismi del parlato; lo stesso tema dell agone bucolico rinvia a un uso popolare di origini antiche. I pastori delle Bucoliche, invece, non hanno i contorni realistici di quelli di Teocrito. Rispetto a essi perdono la ruvidezza dei comportamenti e la rusticità del linguaggio, ma guadagnano in pàthos e approfondimento morale. Anche la descrizione virgiliana dei paesaggi presenta tratti di grande novità rispetto alle cornici dei componimenti teocritei: se alcuni Idilli del poeta greco hanno un ambientazione sicuramente agreste (I, III-VII, X, XI), altri sono veri e propri mimi urbani, cioè testi d ambientazione cittadina (II, XIV-XV). I paesaggi entro cui si muovono i personaggi virgiliani, invece, sono artificiosi, stilizzati e non sempre coincidenti con quelli degli Idilli di Teocrito, diversamente dai quali non si aprono a scenari cittadini, rispecchiando piuttosto i sentimenti, le gioie, le malinconie e le passioni amorose di umili pastori. La natura diventa così parte integrante della vita degli uomini. Inoltre, se Teocrito aveva tracciato ambientazioni I pastori virgiliani si esprimono e si muovono in una natura che rispecchia i loro sentimenti: tutto è filtrato attraverso i loro occhi e le loro sensazioni. L amore è la tematica principale; la realtà storica contemporanea talvolta irrompe, ma i pastori la osservano dal loro angolo con sguardo ingenuo. 53

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea