T5 LAT ITA - Le molte occasioni di corteggiamento

L ET DI AUGUSTO T5 Le molte occasioni di corteggiamento tratto da Ars amatoria I, 487-504 latino italiano Nei versi immediatamente precedenti a quelli qui riportati, il poeta si rivolge direttamente allo spasimante, che ha inviato una lettera d amore alla donna che desidera corteggiare, promettendogli che «in breve il suo desiderio sarà realtà . Subito dopo, Ovidio, nelle vesti di precettore d amore, elenca alcune occasioni che lo spasimante può sfruttare nel frattempo (interea) per avvicinare la donna desiderata e corteggiarla, con riferimento in particolare agli incontri che possono avvenire per la strada o sotto i portici (vv. 487-496) e durante gli spettacoli teatrali (vv. 497-504). I nte re a , s ve lla to ro |re su p na fe re tu r, | d ss mu la nte r a d le ct ca m do m nae Metro: distici elegiaci Interea, sive illa toro resupina feretur, lecticam dominae dissimulanter adi, neve aliquis verbis odiosas offe rat auris, 4 90 qua potes, ambiguis call dus abde notis. Seu pedibus vacuis illi spatiosa teretur porticus, hic socias tu quoque iunge moras, et modo praecedas fac to, modo terga sequaris et modo festines et modo lentus eas. Intanto, se la vedrai avanzare adagiata all indietro sui cuscini, fatti vicino, fingendo indifferenza, alla lettiga dell amata, e perché qualcuno non porga odioso orecchio alle tue parole rendile occulte quanto puoi, con l uso accorto di segnali segreti. Se andrà invece a piedi, senza impegni, per lo spazioso portico, unisci allora al suo il tuo passo, senza fretta, e fa in modo di starle ora davanti ora alle spalle, ora di andare svelto, ora di andare lentamente. 487-490. Interea abde notis Osserva il lessico di questi due distici: dissimu lanter (avverbio, lett. con dissimulazione, segretamente ), ambiguis notis ( con segnali oscuri ), call dus ( astuto , l attributo classico del personaggio elegiaco della call da lena, l astuta mezzana), tutti termini che evocano l idea di un inganno o, quanto meno, di uno stratagemma assai spregiudicato. Interea: intanto . sive: è correlativo di Seu (v. 491): se oppure se ; entrambe le congiunzioni introducono un periodo che occupa quattro versi: una costruzione parallela che caratte- 482 rizza anche il prosieguo del testo. feretur: futuro passivo di fero, III persona singolare; lett. sarà portata . adi: II persona singolare dell imperativo del verbo adeo, qui usato transitivamente (regge l accusativo lecticam). neve: congiuzione composta da ne + ve, da cui dipende il congiuntivo offe rat. auris: è forma arcaica e poetica di accusativo plurale, corrispondente ad aures, da collegare a odiosas in iperbato*. 491-494. Seu pedibus lentus eas pedibus moras: la passeggiata sotto l ampio portico (spatiosa porticus; in latino porticus è femminile) è descritta con il ricorso a termini indicanti ozio e tempo libero: pedibus vacuis, lett. da piedi liberi [da occupazioni] (dipendente da teretur, sarà consumato , il cui soggetto è por ticus), moras ( indugi ). Il luogo al quale si fa qui riferimento è il grande Portico di Pompeo, già citato in precedenza, al v. 67, come luogo d incontro, dove è possibile scegliere tra tante ragazze quella da corteggiare. hic: avverbio di stato in luogo ( qui ). et modo lentus eas: nota l insistito parallelismo* prodotto dalle quattro occorrenze dell avverbio modo ( ora ), che suggeriscono l idea di un accorta strategia

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea