Tua vivit imago - volume 2

L autore Ovidio Sandro Botticelli, Nascita di Venere, 1485. Firenze, Galleria degli Uffizi. liceo: l Ovidio salottiero, l Ovidio da dolce vita, l Ovidio artista decadente e fantastico, anticipatore del barocco e del dannunzianesimo, privo di messaggi profondi, totalmente risolto nel meccanico esercizio della letteratura, imitatore arguto ma superficiale (N. Gardini). In questo periodo, comunque, non sono mancati scrittori e poeti, anche tra i più grandi, che si sono ispirati alla vita e alle opere di Ovidio: per citare soltanto alcuni esempi, si possono ricordare l epistola poetica A Ovidio del poeta russo Aleksandr Pu kin (1799-1837), la lirica Il cigno di Charles Baudelaire (1821-1867) e i Tristia (che alludono a Ovidio sin dal titolo) di un altro poeta russo, Osip Mandel tam (1891-1938). La seconda metà del Novecento e la nuova età ovidiana A partire dalla metà del Novecento Ovidio è stato protagonista di una straordinaria fioritura di interpretazioni critiche e di riprese, riscritture e adattamenti nelle più diverse forme artistiche (poesia, narrativa, teatro, cinema ecc.), che hanno fatto parlare, soprattutto in riferimento a questi ultimi decenni, di una «nuova età ovidiana (N. Holzberg). Il punto di svolta per la rivalutazione critica è rappresentato da un libro estremamente importante del filologo tedesco Hermann Fr nkel (18881977), pubblicato nel 1945 negli Stati Uniti e intitolato Ovid. A Poet Between Two Worlds ( Ovidio: un poeta tra due mondi ), nel quale l autore propone di vedere nella poesia ovidiana il riflesso di un mondo in disgregazione e l annuncio dell imminente avvento di un nuovo senso di fratellanza tra gli esseri umani, spingendosi a indicare in Ovidio un precursore del cristianesimo: una tesi estrema e, nella sua forma più radicale, senz altro discutibile, ma che per la prima volta in epoca moderna ha messo in luce la presenza, nell opera ovidiana, di un significato profondo e di una proposta di valori costruttivi e progressivi. In qualche misura contrapposta a questa corrente interpretativa è quella che ha trovato la più autorevole ed efficace espressione nel breve saggio di Italo Calvino intitolato Gli indistinti confini (1979); ma ciò che più conta è che, a partire dal libro di Fr nkel, il dibattito sull opera di Ovidio è stato e continua a essere estremamente vivace e produttivo. Sul piano della ricreazione artistica, sono davvero innumerevoli le opere che si potrebbero citare (per il filone specifico dei romanzi ispirati all esilio del poeta a Tomi à p. 557). Particolarmente interessanti sono le riscritture contemporanee delle Metamorfosi, in forma di raccolte poetiche di autori diversi (After Ovid. New Metamorphoses, a cura di Michael Hofmann e James Lasdun, 1994) o di un solo autore (Ted Hughes, Tales from Ovid, 1997), raccolte di racconti in prosa di autori diversi (Ovid Metamorphosed, a cura di Philip Terry, 2000) o di un solo autore (Alex Shakar, City in Love. The New York Metamorphoses, 1996), pièces teatrali (Metamorphoses. A Play, di Mary Zimmerman, 2002) e pellicole cinematografiche (Métamorphoses, di Christophe Honoré, 2014). Le elegie dell esilio sono state, invece, ampiamente riprese, tra gli altri, dal cantautore Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura, nell album Modern Times (2006). Bob Dylan. 461

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Età augustea