FASTI

L ET DI AUGUSTO in breve FASTI Nei Fasti Ovidio Un poema calendariale Negli stessi anni nei quali scrive le Metamorfosi, Ovidio compone spiega le origini di i Fasti, un poema teso a illustrare le feste, i riti e le tradizioni dell anno romano seguenfeste, ricorrenze, do, giorno per giorno, la traccia del calendario: il titolo fa infatti riferimento ai dies fasti, i miti e tradizioni di giorni fasti , cioè quelli nei quali si amministrava la giustizia; ma nell uso il termine prese Roma, seguendo l ordine cronologico a significare, appunto, calendario . Si tratta, quindi, di un poema eziologico, il cui scopo del calendario. è quello di spiegare le cause (in greco àitia) e quindi l origine di vari aspetti della realtà, sul modello degli itia del poeta greco Callimaco (III secolo a.C.), fondatore in età alessandrina di questo genere letterario, che era stato coltivato a Roma già da Properzio nel quarto libro delle elegie (à p. 410). Composti in distici elegiaci, i Fasti avrebbero dovuto comprendere dodici libri, uno per ciascun mese dell anno, ma ne abbiamo soltanto sei, corrispondenti ai mesi da gennaio a giugno. Si potrebbe pensare che gli altri sei siano andati perduti, poiché lo stesso Ovidio dichiara nei Tristia di aver scritto i dodici libri dei Fasti; l ipotesi più probabile è, però, che il poeta abbia interrotto la stesura dell opera quando è stato mandato in esilio e che la seconda parte fosse, all epoca, solo abbozzata, ma non completata. Nei Fasti si Un mosaico di miti e aneddoti Pur seguendo un ordine cronologico, l opera si presenta intrecciano brani di come una sorta di mosaico composto da tasselli diversissimi per argomento e per estensione diversa lunghezza (ognuno di essi può variare da un solo distico a diverse centinaia di versi), ciascuno dei quali che narrano episodi è teso a illustrare l origine di un culto oppure un episodio dell antica storia di Roma oppure mitici, vicende dell antica Roma, ancora, soprattutto nelle parti iniziali di ciascun libro, l origine e le caratteristiche del mese corle origini di un rispondente, spesso con l intervento in prima persona del dio eponimo (Giano per gennaio, culto o di una Marte per marzo e così via) che spiega al poeta tutto ciò che egli ha bisogno di apprendere per costellazione. Particolari di un mosaico del III secolo d.C. rappresentante i mesi del calendario romano. 454 poterlo poi, a sua volta, illustrare ai lettori. Alle preponderanti sezioni di argomento antiquario si alternano inoltre, coerentemente con la natura di calendario illustrato che è propria dei Fasti, brani di argomento astronomico e meteorologico, come avviene nei moderni almanacchi. In queste parti il poeta inserisce spesso il racconto di episodi mitici che spiegano la nascita delle costellazioni; per esempio l Ariete era, in origine, il montone dal vello d oro che aveva trasportato Frisso e sua sorella Elle, in fuga dalla matrigna Ino, nella Colchide: Elle precipitò nel mare che da lei prese il nome di Ellesponto, mentre il montone divenne una costellazione. Tale struttura dà origine a una estrema varietà di toni e contenuti, all interno della quale non mancano alcuni episodi di carattere comico-sessuale, alcuni dei quali con protagonista il dio Priàpo, simbolo dell istinto sessuale e della forza generativa maschile.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea