Fino a noi - Un’opera dalle molte possibili interpretazioni

L ET DI AUGUSTO Fino a noi Un opera dalle molte possibili interpretazioni Le Metamorfosi: storie allegoriche e moraleggianti o metafora dell universo contemporaneo? S enz altro le Metamorfosi sono un grandioso affresco mitologico e, insieme, una storia del mondo narrata come un infinita sequenza di trasformazioni: ma qual è il significato di tutto questo racconto o, quanto meno, qual è la visione del mondo che presuppone? Semplificando, possiamo distinguere due tipi di risposta. Alcuni critici focalizzano l attenzione sulle singole storie e ricavano da esse uno o più significati: la trasformazione con la quale terminano quasi tutti gli episodi può essere, di volta in volta, punizione di una colpa, premio di una buona azione, unico modo di salvarsi da una morte immeritata (oppure, viceversa, meritata), e naturalmente è possibile scorgere in questa dinamica un senso morale, o perfino allegorico. Altri critici prendono invece in considerazione la successione dei racconti, ricavando dalla visione complessiva di una sequenza ininterrotta di trasformazioni l impressione di un grande fenomeno naturale che trascende il destino dei singoli personaggi e che è, sostanzialmente, imperscrutabile dai singoli individui nel suo significato complessivo. Due esempi opposti di lettura Il concetto può risultare più chiaro attraverso due esempi. Il caso forse più estremo del primo tipo di lettura è rappresentato da un libro pubblicato nel 1966 dallo studioso statunitense Brooks Otis (19081977) intitolato Ovid as an Epic Poet ( Ovidio come poeta epico ). Otis propone di dare rilievo centrale, per l interpretazione del poema, a un singolo (benché assai ampio) episodio, quello di Ceìce e Alcìone, che rappresenta una delle poche vicende risolutamente positive narrate e che costituisce una celebrazione dell amore coniugale. Secondo Otis, dunque, il senso ultimo del poema è nella contrapposizione all eros patologico distruttivo, protagonista di tanti episodi, del normale amore tra marito e moglie (che non era mai stato celebrato, in questi termini, da nessun 452 altro autore antico e che anticipa quello che sarà poi l ideale amoroso occidentale): le Metamorfosi sarebbero dunque, secondo questa lettura, un «epica dell amore . La voce più autorevole dell altra tendenza interpretativa è quella di Italo Calvino (1923-1985), che in un breve saggio del 1979, intitolato Gli indistinti confini, e poi nelle Lezioni americane (pubblicate postume nel 1988) ha proposto di scorgere nel poema ovidiano una grandiosa rappresentazione del carattere instabile, precario e illusorio della realtà: quello messo in scena da Ovidio è un universo in cui «tutto può trasformarsi in nuove forme , «la conoscenza del mondo è dissoluzione della compattezza del mondo e «c è una parità essenziale tra tutto ciò che esiste, contro ogni gerarchia di poteri e di valori . Il senso del poema non si ricaverebbe, dunque, dalle singole storie, ma dalla visione d insieme di un universo in continuo mutamento, nel quale le forme dell esistente non sono che involucri precari e provvisori. L interpretazione di Rosati Una terza via particolarmente interessante e suggestiva è quella seguita da Gianpiero Rosati nel libro Narciso e Pigmalione. Illusione e spettacolo nelle Metamorfosi di Ovidio (del 1983, ma ripubblicato con una nuova introduzione nel 2016), che supera l alternativa tra l idea per la quale nel poema ovidiano sono presenti e riconoscibili un principio unificatore e un significato positivo , e l idea per la quale il senso dell opera è, viceversa, proprio nell assenza di un ordine e di un significato univoci, spostando l attenzione dal piano dei contenuti a quello delle forme. Rosati individua, infatti, nell istanza insieme tematica e formale dell apparenza, dell illusione e della finzione, a suo avviso centrale nel poema e determinante per la sua interpretazione, non un assenza di senso, bensì al contrario una ben precisa scelta di poetica e, quindi, una ben precisa proposta di interpretazione del reale.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea