3. I poemi maggiori

L ET DI AUGUSTO Girolamo Romano, detto il Romanino, Il carro di Fetonte, 1531-1532. Trento, Castello del Buonconsiglio. in breve 3. I poemi maggiori Lezione Treccani Ovidio: le Metamorfosi METAMORFOSI Le Metamorfosi La doppia identità delle Metamorfosi Le Metamorfosi sono il massimo capolavoro di hanno caratteri Ovidio e una delle opere più importanti della letteratura di ogni tempo: soltanto l Eneide, tra propri dell èpos i testi della letteratura latina classica, ha avuto un influenza altrettanto grande sulla cultura e del poema europea e mondiale (à p. 459). Composto all incirca tra il 2 e l 8 d.C., si tratta di un poema catalogico. di quindici libri in esametri, che si può definire epico per il metro e le dimensioni, sebbene l impianto narrativo sia, di fatto, assai diverso da quello che è proprio della maggior parte delle opere appartenenti al genere. Nel corso dei vari libri non viene narrata, infatti, un unica vicenda, bensì una serie di racconti mitici di trasformazioni, di estensione notevolmente variabile (da pochi versi a diverse centinaia) e variamente legati tra loro (per contiguità, di volta in volta, cronologica, geografica, genealogica, tematica, narrativa o anche per analogia di metamorfosi), per un totale di circa 250 episodi. Da questo punto di vista, le Metamorfosi si ricollegano piuttosto alla tradizione del poema collettivo , nel quale si raccontano cioè diverse storie indipendenti l una dall altra ma accomunate dalla presenza di uno stesso tema: un genere che risale all altro grande padre della poesia greca, accanto a Omero, vale a dire Esiodo (VII secolo a.C.), e in particolare alla sua Teogonia, ma che era stato coltivato soprattutto dai poeti alessandrini, tra i quali Callimaco di Cirene e Nicandro di Colofone (à pp. 450-451). Questa doppia natura delle Metamorfosi, di poema epico e insieme catalogico, è espressa nel breve proemio, di appena quattro versi: «L animo mi spinge a cantare le forme mutate in nuovi corpi. Ispirate i miei progetti, dèi che avete mutato anche quelli, e traete il filo del mio canto ininterrotto, dai primordi del mondo ai miei tempi (trad. G. Paduano). Da un lato, dunque, l argomento catalogico (in nova mutatas formas / corpora), dall altro la forma epica (perpetuum carmen: un unica, grande storia dalla creazione del mondo ai tempi di Ovidio). 448

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea