Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO in breve quali si sospetta, allo stesso modo, che possano non essere state scritte da Ovidio (in questo caso, però, con argomenti più deboli). Le eroine narrano La ripresa dei miti Le epistole singole si immaginano scritte dalle loro autrici in un mole loro vicende mento specifico delle rispettive vicende, quasi sempre precedente il momento culminante, nel momento con l effetto di amplificare il pàthos nei lettori, i quali sanno già, a differenza delle protagodi massima niste, che cosa sta per accadere, con conseguenze spesso drammatiche o addirittura tragiche. tensione. Vediamo qualche esempio, relativo ad alcuni dei miti più celebri. Penelope scrive al marito Ulisse, che non vede da vent anni (i dieci della guerra di Troia più i dieci del viaggio di ritorno), quando lui è già arrivato a Itaca, ma non ha ancora rivelato la propria identità (in questo caso, in via eccezionale, il finale ignoto alla protagonista ma noto ai lettori è un lieto fine ). Fedra scrive a Ippolito (figlio di suo marito Tèseo, frutto di un precedente matrimonio), del quale è innamorata, per confessargli i propri sentimenti e per cercare di convincerlo a ricambiare il suo amore. L autrice della lettera spera naturalmente nel successo, ma i lettori conoscono bene il tragico esito del tentativo: Ippolito rifiuterà e Fedra si ucciderà per la vergogna, ma allo stesso tempo, per vendicarsi, con una lettera inviata a Tèseo accuserà Ippolito di aver tentato lui di sedurla, provocandone infine la morte. Altri casi, come quelli di Didone, Arianna e Medea sono illustrati nella sezione antologica (à T7, T8, T9). Simile, benché complicato dalla dinamica del dialogo a distanza tra la prima e la seconda lettera, è l effetto delle epistole doppie. Emblematico, da questo punto di vista, è il caso della lettera di Paride (la più lunga di tutte, con ben 378 versi), che cerca di sedurre Elena (moglie di Menelao), e della risposta di quest ultima, che finge inizialmente di rifiutare, per poi cedere in realtà al corteggiamento dello spasimante, ponendo così le premesse per la guerra di Troia. Ovidio parte Un originale rielaborazione dei modelli In ciascuna epistola, Ovidio si ispira a uno sempre da miti o più modelli letterari, che spesso cita in modo più o meno esplicito: l Odissea, naturalconosciuti, mente, nel caso di Penelope, l Eneide in quello di Didone, l Ippolito di Euripide per Fedra, piegandoli però a il carme 64 di Catullo per Arianna, la Medea di Euripide e insieme le Argonautiche di Apoluna dimensione privata e lonio Rodio per Medea. Ciascuno di questi modelli è rielaborato in modo estremamente soggettiva. originale, a partire dall idea di assumere il punto di vista delle eroine e di attribuire loro l iniziativa di scrivere delle lettere subito prima del momento della svolta nelle rispettive vicende (svolta che, in alcuni casi, si deve all effetto della stessa lettera, mentre in altri è da esso indipendente). Alcune delle protagoniste avevano avuto già nei modelli ampie occasioni di esprimere il proprio punto di vista (pensa, per esempio, ai monologhi delle tragedie euripidee), tuttavia la sistematica adozione della voce dell eroina viene a configurare qui, nel suo insieme, una grande narrazione al femminile, con focalizzazione tutta privata e introspettiva, del mito antico: «la stessa scelta della forma epistolare, della lettera come mezzo di comunicazione, implica inevitabilmente [ ] un rapporto [ ] di intimità fra mittente e destinatario, accentua la privatezza della relazione e comporta quindi anche un linguaggio non-eroico, quotidiano, che privilegia il registro affettivo e tende a interpretare anche i grandi eventi mitici in una dimensione familiare e umana (G. Rosati). Nonostante La fortuna di un nuovo genere letterario L operazione ovidiana dà vita a un nuovo gele critiche di nere letterario, fatto che lo stesso Ovidio rivendica con orgoglio nell Ars amatoria: ignotum monotonia ed hoc aliis ille novavit opus, «egli [Ovidio] ha inventato questo genere, ignoto agli altri (III, eccesso di retorica, le Heroides sono 346). Allo stesso tempo le Heroides si inseriscono in quel filone di originali riprese e variaziooggi considerate ni del genere elegiaco al quale appartengono, come si è visto, anche le opere didascaliche (la uno dei capolavori stessa Ars amatoria e i Remedia amoris) e che è caratterizzato, al pari degli Amores, dall impiego di Ovidio. 446

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Età augustea