VERBUM DE VERBO - Cultus

L autore Ovidio in breve contrario, insegnano come liberarsi della passione amorosa: si tratta di un poema in un solo libro, di 814 versi. In questo stesso ambito della produzione ovidiana rientra anche un poe metto sui cosmetici (i Medicamina facie i femine ae), di cui resta un frammento di 100 versi. Tutte queste opere sono composte in distici elegiaci. Abbiamo parlato, non a caso, di evoluzione : in effetti, già alcune elegie presentavano un impianto didascalico; pensiamo, per esempio, all elegia I, 4 di Tibullo, nella quale il dio Priàpo fornisce al poeta una serie di precetti su come sedurre i ragazzi; oppure, negli stessi Amores di Ovidio, all elegia I, 8, una delle più lunghe (114 versi), nella quale il poeta racconta di aver ascoltato di nascosto i consigli dati a una ragazza da una vecchia lena (cioè mezzana , personaggio ricorrente nel genere elegiaco), anticipando alcuni argomenti e motivi dell Ars amatoria. Nella poesia erotico-didascalica, però, è la voce del poeta stesso a impartire i precetti: vengono così definitivamente meno la natura, in senso lato, autobiografica e il carattere soggettivo della poesia elegiaca. Le regole del gioco d amore L altro lato di questa oggettivizzazione della passione e del legame amoroso è l abbandono della concezione dell amore come ragione di vita e come passione totalizzante, talora distruttiva, quasi sempre, comunque, tormentata: in modo ancora più esplicito e radicale di quanto avveniva negli Amores, nell Ars e nei Remedia l amore è un lusus, una forma di elegante e sofisticato divertimento se non proprio un passatempo. un gioco altamente codificato, con le sue regole da seguire e con una serie di ruoli da interpretare: un gioco delle parti, di fatto, all interno del quale ciascuno dei giocatori persegue il proprio interesse personale, che può essere, di volta in volta, quello di soddisfare il proprio desiderio, oppure quello di trarre vantaggio dal fatto di essere desiderati. Nello specifico, i contenuti di questi poemi comprendono la descrizione di luoghi, ambienti, eventi e occasioni della vita cittadina che offrono l opportunità di corteggiare la donna amata o desiderata: passeggiate, banchetti, spettacoli teatrali, eventi sportivi; non mancano, però, inserti narrativi di argomento mitologico o storico-leggendario, in funzione di exempla, nei quali è possibile vedere un anticipazione del grande racconto delle Metamorfosi: per esempio, la storia di Arianna abbandonata da Tèseo e salvata da Bacco (Ars amatoria, I, 527-564) oppure il ratto delle Sabine a opera di Romolo e dei suoi sudditi (I, 101-134). L amore ha regole Il ritratto della Roma augustea La Roma qui raffigurata è quella ormai ricca e pacificata di Augusto, che Ovidio dichiara di preferire alla Roma dei tempi antichi, vista invece dalla morale tradizionale come un modello positivo nella sua rozza semplicità. In un famosissimo passo dell Ars amatoria (III, 121-128), il poeta spiega la ragione della propria preferenza per i suoi tempi, motivandola proprio con la loro maggiore raffinatezza: Prisca iuvent alios, ego me nunc denique natum / gratulor: haec aetas moribus apta meis [ ] quia cultus adest nec La Roma augustea ben precise e codificate, raccolte come in un manuale nell Ars e nei Remedia. Testo PLUS Come si possa sfuggire ai custodi descritta nei poemetti supera, in raffinatezza e valore, la Roma antica. verbum de verbo / Cultus / Il sostantivo cultus deriva dal verbo colo, coltivare , e indica tutto quanto rientra nell idea, materiale o spirituale, della coltivazione: la coltura dei campi, la cura del corpo, il culto degli dèi e così via. Dall idea, in particolare, della cura del corpo il sostantivo passa a indicare il tenore di vita nell espressione victus atque cultus ( vitto e condizioni di vita ), ma anche l abbigliamento e l acconciatura. Quando Ovi- dio nell Ars amatoria si rallegra di essere nato ai suoi tempi perché cultus adest, usa il termine in un significato ancora più specifico, che possiamo tradurre con eleganza o raffinatezza di costumi : un concetto che comprende, quindi, anche la sfera intellettuale e culturale; da colo, del resto, deriva anche il sostantivo cultura (la coltivazione dello spirito, cultura animi). 443

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea