2. La poesia d’amore

L autore Ovidio 2. La poesia d amore AMORES in breve Lezione Treccani Ovidio: la poesia elegiaca, erotico-didascalica L esordio nell elegia Ovidio esordisce come poeta elegiaco intorno agli anni 20 a.C. Le sue elegie ci sono giunte in una raccolta intitolata Amores, che ne comprende quarantanove, divise in tre libri; in un epigramma introduttivo il poeta presenta però quest opera come una seconda edizione, ridotta, di una raccolta originariamente più ampia, in cinque libri («Noi, opera di Nasone, che eravamo prima cinque libri, siamo ridotti a tre; a quella stesura, l autore ha preferito questa. Se ora, o lettore, non provi nessun piacere a leggerci, almeno, tolti due libri, ti sarà minore il disagio , trad. A. Della Casa). Gli studiosi ritengono che la pubblicazione della prima edizione possa essere collocata qualche anno dopo il 20 a.C., mentre quella della seconda potrebbe essere avvenuta intorno all 1 d.C. I primi scritti di Ovidio La leggerezza dell ironia Le elegie di Ovidio si ricollegano a quelle di Tibullo e Properzio per il tema generale, l amore, ma anche per l estensione (che varia da un minimo di 18 versi a un massimo di 114) e per il metro, il distico elegiaco. Se ne distanziano nettamente, invece, per il tono leggero e scherzoso e per la costante ironia e autoironia con la quale sono affrontati quegli stessi argomenti che nei due autori precedenti erano proposti quasi sempre con toni patetici o anche drammatici: il rapporto conflittuale con la donna amata (Ovidio la chiama Corinna dal nome di un poetessa greca vissuta tra il VI e il V secolo a.C.), la difficoltà degli incontri clandestini, la gelosia e i litigi e così via. Le elegie di Ovidio Il gioco delle parti dell amore L amore è interpretato dal poeta come lusus ( gioco ), da godere con leggerezza e senza angosce, approfittando dei vantaggi legati alla circostanza di vivere in un età di pace, di prosperità e caratterizzata da costumi meno severi rispetto a quelli del passato. Il lusus ha anche le caratteristiche di una recita, un gioco delle parti nel quale vince chi è più abile a interpretare un ruolo. La stessa Corinna, in effetti, appare come una figura più evanescente, meno definita nel carattere e dunque meno profonda, rispetto alla Cinzia di Properzio o alla Delia e alla Nèmesi di Tibullo (o, prima ancora, alla Lesbia di Catullo): come se fosse anche lei, in qualche misura, un ruolo da interpretare più che una persona specifica. Lo stesso Ovidio dirà, in effetti, che molte donne a Roma pretendevano di essere Corinna: a riprova dell identità sfuggente, già all epoca, di quest ultima. vero, d altro canto, che in alcune elegie vengono evocati in modo estremamente vivido episodi che appaiono assai specifici e che possono far pensare, viceversa, che una Corinna, chiunque ella fosse, debba essere realmente esistita. Nell elegia I, 7, per esempio, il poeta si pente di averla percossa, rovinandole l acconciatura, mentre nel secondo libro sono inseriti due componimenti (13 e 14) nei quali si dispera perché Corinna è in pericolo di vita dopo essersi sottoposta a un aborto (un tema, questo, che si incontra piuttosto di rado nella poesia antica). Ovidio vede l amore La maestria retorica di Ovidio Altri componimenti si presentano, invece, come dei veri e propri pezzi di bravura, nei quali Ovidio mette a frutto la propria formazione retorica: per esempio, la lunga apostrofe* all Aurora perché ritardi il proprio arrivo, consentendo al poeta di restare ancora nel letto, tra le braccia di Corinna (I, 13 à T3); o l altrettanto lunga apostrofe al servo incaricato di custodire Corinna, Bagòo, cui il poeta chiede di non ostacolare i suoi incontri con la donna (II, 2); o ancora quella rivolta al fiume che Ovidio deve attraversare per poter raggiungere l amata, e al quale chiede di trattenere, per un po , la sua corrente (III, 6). Alcune elegie sono elegie raccolte negli Amores. cantano l'amore con toni ironici e giocosi. come lusus: è un divertimento, in cui ognuno interpreta una parte. degli Amores sono improntate a uno sfoggio di virtuosismo retorico. 441

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea