Tua vivit imago - volume 2

L autore Properzio Nam modo Partheniis amens errabat in antris, ibat et hirsutas ille vide re feras; ille etiam Hylaei percussus vulnere rami saucius Arcadiis rupibus ingemuit. 15 Ergo velocem potuit domuisse puellam: tantum in amore preces et bene facta valent. In me tardus Amor non ullas cogitat artis, nec meminit notas, ut prius, ire vias. At vos, deductae quibus est fallacia lunae 20 et labor in magicis sacra piare focis, en age dum dominae mentem convert te nostrae, et fac te illa meo palleat ore magis! Tunc ego crediderim vobis et sidera et amnis posse cythal inis ducere carminibus. 25 Aut vos, qui sero lapsum revocatis, amici, quaerite non sani pectoris auxilia. Fortiter et ferrum saevos patiemur et ignis, sit modo libertas quae velit ira loqui. va a vedere (ibat vide re) le irsute fiere ; il soggetto (ille) è Melanione. Nota l infinito finale (vide re) dipendente da un verbo di moto (ibat), costrutto greco tipico, in latino, della lingua parlata, ma anche di quella poetica. ille etiam ingemuit: sempre lui gemette (ingemuit) inoltre (etiam) ferito (saucius) sulle rupi dell Arcadia (Arcadiis rupibus), percosso dal colpo della clava (percussus vulnere) di Ilèo (Hylaei rami) . Ilèo era un centauro che aveva insidiato Atalanta. C è qui una duplice metonimia*: ferita (vulnere) per colpo e ramo (rami) per clava . Ergo facta valent: perciò (Ergo) poté domare (potuit domuisse) la veloce fanciulla: a tal punto (tantum) valgono in amore (in amore valent) le preghiere e le buone azioni (bene facta) . Domuisse è infinito perfetto con valore aoristico, che designa cioè un processo interamente concluso. L ultimo verso allude a uno dei più celebri carmi di Catullo, il 76, che segna la definitiva separazione di Catullo da Lesbia; all inizio del suo libro elegiaco Properzio si richiama al modello catulliano, gettando, allo stesso tempo, un ombra assai cupa sulla propria relazione con Cinzia. 17-18. In me tardus ire vias «Per me Amore impigrito (tardus) non escogita alcun espediente, / né ricorda di percorrere, come prima (ut prius), le note vie (trad. L. Canali). Amore è visto qui, a differenza di quanto avviene ai vv. 3-4, come un potenziale alleato, che potrebbe inventare qualche espediente per aiutare il poeta: però non lo fa, perché nei confronti di Properzio è divenuto, appunto, tardus, lento (a differenza della veloce Atalanta, corrispettivo mitico di Cinzia). In me: lett. nei miei confronti . artis: accusativo plurale arcaico e poetico. 19-24. At vos carminibus Nella sua disperazione il poeta si rivolge ora alle maghe. vos focis: costruisci: vos quibus est fallacia deductae lunae et [quibus est] labor piare sacra in magicis focis. Alle maghe Properzio attribuisce (quibus est: dativo di possesso) l inganno (fallacia) della luna tirata giù [dal cielo] (la falsa pretesa, cioè, di poter attirare la luna con i loro incantesimi) e il lavoro di compiere (piare) riti sacri (sacra) sui focolari magici (in magicis focis) . en age dum: lett. orsù, dunque! , introduce l esortazione alle maghe. dominae ore magis: Properzio le esorta dunque a convertire (convert te), cioè mutare, la mente della sua padrona (nostrae è plurale poetico) e far sì (fac te) che ella impallidisca (palleat, congiuntivo dipendente da fac te) più del suo (di Properzio) volto. Il pallore era segno di innamoramento, come scriverà Ovidio nell Ars amatoria (I, 729). Nota come la donna amata sia chiamata domina, lett. padrona : un uso tipico della poesia amorosa ed elegiaca in particolare. Tunc ego carminibus: lett. allora io vi crederei e [crederei] che [voi] possiate guidare (posse ducere) con i canti (carminibus) sia le stelle che i fiumi (et sidera et amnis) . Crediderim, congiuntivo perfetto con valore potenziale, regge sia il dativo vobis sia l infinitiva, il cui soggetto, vos, è sottinteso. Dunque, solo se riuscissero a compiere il miracolo di far innamorare Cinzia del poeta, lui crederebbe alle maghe. Amnis è accusativo plurale in -is. L aggettivo riferito ai canti, cythalinis, non è chiaro e per questo viene posto da alcuni editori tra due cruces, che segnalano appunto l impossibilità di stabilire il testo corretto. 25-28. Aut vos ira loqui Dopo le maghe, il poeta si rivolge agli amici. La passione è vista qui come una malattia (non sani) e il rimedio rappresentato come un intervento chirurgico: a questo sembra alludere, infatti, la menzione del ferro e del fuoco (ferrum saevos et ignis), cioè delle incisioni e delle cauterizzazioni eseguite, appunto, dai chirurghi; oppure l immagine potrebbe essere quella di strumenti di tortura, per mezzo dei quali gli amici cercherebbero ugualmente di liberare il poeta dalla sua passione, facendogli confessare la verità su Cinzia. Anche 419

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Età augustea