Tua vivit imago - volume 2

aut cum Dulichias Pallas spatiatur ad aras, Gorgo nis anguiferae pectus operta comis, qualis et Ischoma che, Lap thae genus, heroine, 10 Centauris medio grata rapina mero, Mercurio aut qualis fertur Boebe dos undis virgineum Brimo composuisse latus. Ced te, iam, divae, quas pastor viderat olim Idaeis tunicas ponere verticibus! 15 Hanc utinam faciem nolit mutare senectus, etsi Cumaeae saecula vatis aget! TRASFIGURAZIONE MITICA Il riferimento al mito è costante e Cinzia, paragonata in bellezza a tutte le maggiori divinità e alle eroine mitiche, è così idealizzata, dipinta come una donna dalla bellezza sovrannaturale e inarrivabile. Il mito è per Properzio rifugio e consolazione, ed è al tempo stesso strumento per trasfigurare la realtà e proporne una ideale e alternativa. o simile a Pallade quando si aggira fra le are dulichie, coperto il petto dalle chiome dell anguìfera Gorgone; pari anche all eroina Iscomaca, figlia di un Lapita, preda gradita ai Centauri ebbri di vino; o quale Brimo, che si dice soggiacque con il virgineo fianco a Mercurio nelle sacre acque del lago Bebeide. Cedete ormai, o dee, che un giorno il pastore vide deporre le tuniche sulle vette dell Ida. Voglia il cielo che la vecchiaia non muti questa bellezza, anche se vivrà i secoli della sacerdotessa cumana! (trad. L. Canali) aut cum: o quando , che sottintende che la bellezza di Cinzia è paragonabile a quella di Pallade quando Dulichias comis: in poesia l aggettivo dulichius significa di Ulisse , dal nome di Dulichio, un isola del mar Ionio che era situata vicino a Itaca e che faceva parte del dominio dell eroe omerico, il quale godeva della protezione di Pallade Atena. Quest ultima portava sul petto l egida, una sorta di corazza protettiva con al centro la testa della Gorgone, con serpenti al posto dei capelli («anguìfera ): l espressione poetica è però invertita, poiché non si dice, come sarebbe naturale, che il petto è coperto dalla [testa della] Gorgone con i capelli fatti di serpenti , bensì dai capelli della Gorgone portatrice di serpenti . Il riferimento è a Medusa, una delle tre Gorgoni (esseri dall aspetto mostruoso che pietrificavano chiunque le guardasse), uccisa in alcune versioni dall eroe Pèrseo, in altre da Atena, che ne avrebbe fissato al petto la testa come trofeo. Al v. 8 pectus è accusativo di relazione. 9-12. qualis composuisse latus In 416 questi due distici la transizione (cioè il passaggio a un altro esempio o argomento) è invece piana: qualis et ( e quale , con anastrofe*) e aut qualis ( o quale , con lieve variazione della formula immediatamente precedente). qualis heroine: il verso è un esametro spondaico (cioè con uno spondeo invece dell abituale dattilo in quinta sede): he ro ne è, infatti, quadrisillabo. Iscomaca è quasi certamente un altro nome di Ippodamia, la sposa di Piritoo re dei Lapiti: durante il loro banchetto nuziale scoppiò la rissa tra i Centauri e i Lapiti (medio mero, lett. in mezzo al vino ). Mercurio composuisse latus: costrui sci: aut qualis Brimo fertur composuisse virgineum latus Mercurio (dativo di interesse) Boebe dos undis. Brimo (in greco la terribile ) è un epiteto di Ecate, dea delle ombre e dei fantasmi notturni, qui identificata forse con Proserpina. Il lago Bebeide è situato nella Tessaglia. 13-16. Ced te vatis aget! Ced te verticibus: l Ida è il monte, situato vicino a Troia, sul quale si svolse il celebre giudizio di Paride (l eroe troiano aveva dovuto scegliere la più bella tra Venere, Giunone e Minerva: aveva scelto Venere e aveva ricevuto in cambio l amore della donna più affascinante del mondo, cioè Elena). La frase è evidentemente un iperbole*: la bellezza di Cinzia è superiore perfino a quella delle più belle tra le dèe. Hanc utinam aget: con un altra iperbole, in forma di augurio, il componimento si chiude ai vv. 15-16: la sacerdotessa cumana (Cumaeae vatis; anche se il sostantivo vates significa più precisamente profeta , qui al femminile, profetessa ) è infatti la Sibilla, che si credeva potesse vivere fino a novecento o anche mille anni. All iperbole si aggiunge il paradosso di una bellezza che rimane immutata nonostante il passare degli anni (contrariamente al tòpos elegiaco della vecchiaia che, con la perdita del fascino, costituisce la giusta punizione per la puella che era stata superba e aveva disprezzato gli spasimanti o maltrattato gli amanti). nolit: congiuntivo presente con valore ottativo dipendente da utinam. aget: futuro indicativo dipendente da etsi ( se anche ).

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea