Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO diversa da quella del patrono nel breve accenno ai suoi successi militari (vv. 53-54). Il tema della scelta di vita è affrontato in modo esplicito nei versi 1-50, in cui il poeta vagheggia una tranquilla esistenza in campagna. Ai vv. 53-56, tuttavia, Tibullo si rivolge inaspettatamente a Messalla, affermando di non poter partire perché trattenuto dai vincoli di «una bella fanciulla : si è pensato, di conseguenza, che l elegia prenda spunto dal rifiuto che il poeta avrebbe opposto a un invito del patrono a seguirlo in una spedizione militare; ciò è senz altro verosimile, ma è anche possibile intendere le parole di Tibullo come l enunciazione di un principio generale. L amore tra vagheggiamento e corteggiamento A ogni modo l allocuzione a Messalla serve da transizione alla seconda parte del componimento (vv. 5178), nella quale il poeta si rivolge a Delia facendo così affiorare in primo piano il tema amoroso. La passione è connotata inizialmente in modo assai negativo e in base a due motivi apparentemente in contraddizione reciproca: quello della prigionia, il servitium amoris (per cui il poeta non può seguire Messalla in quanto tenuto prigioniero), e quello dell exclusus amator, proprio del paraklausìthyron*; motivi giustapposti, con effetti quasi paradossali, all interno di uno stesso distico: me retinent vinctum formosae vincla puellae, / et sedeo duras ianitor ante fores (vv. 55-56). A questa situazione negativa il poeta reagisce dapprima secondo un modulo comune, come si è visto, a tutte le elegie tibulliane di carattere soggettivo vagheggiando un futuro migliore e idealizzato: in questo caso, il proprio funerale, che egli evoca come un momento, paradossalmente, positivo perché immagina che la sua morte spinga Delia a piangere (confermando, così, il proprio amore per lui). In un secondo momento, poi, utilizza l incalzare della morte (e della vecchiaia) per indurre la donna amata a concedersi a lui, secondo il modulo del corteggiamento (o Werbung) che ha rilievo strutturale, come abbiamo visto, nel definire lo statuto della poesia elegiaca (à p. 37). La tecnica compositiva Il componimento si chiude, ai vv. 75-78, ritornando al tema iniziale della scelta di vita, e in particolare alla contrapposizione, nel finale, della vita in campagna a un esistenza dedita ad accumulare ricchezze (vv. 77-78). Tibullo ricorre in questo modo al procedimento della Ringkomposition* (o struttura ad anello ), con il «raccolto / chiuso nel granaio del poeta implicitamente contrapposto alle «ricchezze di fulvo oro e ai «molti iugeri di terreno coltivato dell incipit* (vv. 1-2), e in modo ancor più evidente con la menzione, nell ultimo verso dell elegia, dei «ricchi (dites), a richiamare le «ricchezze (Divitias) con le quali il componimento si era aperto. Se dunque il modo tibulliano di comporre sembra procedere per libere associazioni di idee, è vero allo stesso tempo che l andamento del pensiero è governato da una struttura ben definita, all interno della quale esso rivela, a ben vedere, uno sviluppo coerente dall inizio alla fine del componimento. Come ha efficacemente scritto Antonio La Penna, «il filo unitario è tutto affidato alla meditazione del poeta, ritirato, o sul punto di ritirarsi, nella sua modesta proprietà di campagna . Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Questa prima elegia delinea quelli che, per Tibullo, sono veri e propri ideali di vita. In che cosa consistono principalmente? Attraverso quali immagini, descrizioni, elementi vengono messi in risalto? Che ruolo hanno in tal senso i vv. 45-48? 2. Quali diverse immagini del miles traspaiono dal componimento? A quale scopo le utilizza il poeta? ANALISI 3. Individua il valore dei seguenti congiuntivi indipendenti e indica che cosa indicano in relazione al contenuto. congerat (v. 1) teneat (v. 2) traducat (v. 5) destituat (v. 9) pudeat (v. 29) pigeat (v. 31) spectem (v. 59) teneam (v. 60) iungamus (v. 69) 4. Ai vv. 42-43 compaiono con significato più o meno identico i termini messis e seges. Aiutandoti con il dizionario, indica qual è il diverso valore di questi due termini. 386

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Età augustea