Tua vivit imago - volume 2

L autore Tibullo 45 Quam iuvat inmites ventos audire cubantem et dominam tenero continuisse sinu aut, gelidas hibernus aquas cum fuderit Auster, securum somnos imbre iuvante sequi. Hoc mihi contingat: sit dives iure, furorem 50 qui maris et tristes ferre potest pluvias. O quantum est auri pereat potiusque smaragdi, quam fleat ob nostras ulla puella vias. Te bellare decet terra, Messalla, marique, ut domus hostiles praeferat exuvias; 55 me ret nent vinctum formosae vincla puellae, et sedeo duras ian tor ante fores. Non ego laudari curo, mea Delia; tecum dum modo sim, quaeso segnis inersque vocer. Com è dolce udire dal letto l infuriare dei venti e stringere teneramente fra le braccia la donna amata, oppure, se l invernale Austro rovescia gelide piogge, abbandonarsi a placidi sonni conciliati dallo scrosciare dell acqua! Questo mi tocchi in sorte: sia a buon diritto dovizioso chi riesce a sopportare le collere del mare e le tristi piogge. Oh periscano tutto l oro e tutti gli smeraldi, piuttosto che una fanciulla pianga per la mia partenza! A te, Messalla, si addice combattere in terra e in mare, così che la tua casa si mostri piena di spoglie nemiche; me trattengono avvinto le catene d una bella fanciulla, e siedo, quale portinaio, davanti alla crudele porta. Non mi curo di ricevere lodi, o mia Delia; purché ti sia vicino, mi si chiami ozioso e indolente! 45-50. Quam iuvat pluvias I due distici nel quale il poeta immagina di dormire abbracciato a Delia mentre fuori infuria il vento (l Austro, il vento del Sud portatore di piogge), con il rumore della pioggia che concilia il sonno, sono tra i più celebri e fortunati di Tibullo (à p. 374). cubantem: come securum nel distico seguente, è predicativo del soggetto implicito degli infiniti (lo stesso poeta, come si ricava da me sottinteso a iuvat). dominam: lett. padrona , termine che ricorre altrove in Tibullo in relazione alla tematica del servitium amoris (per esempio nella chiusa dell elegia II, 3). continuisse: infinito perfetto con valore di presente. imbre iuvante: in questo verso i manoscritti forniscono due lezioni diverse: imbre iuvante, oppure igne iuvante; nel primo caso il sonno verrebbe conciliato dal rumore della pioggia (imber), nel secondo dal crepitare, o forse meglio dal calore, del fuoco (ignis) nel camino. Nota in ogni caso nel verso l insistita allitterazione della sibilante (securum somnos sequi), che sembra invitare anch essa al sonno. sit dives pluvias: coloro che sono disposti, pur di arricchirsi, ad affrontare pericolosi viaggi per mare, siano pure (iure, a buon diritto ) ricchi. Torna qui, con una stessa sequenza di congiuntivi (contingat e sit, rispettivamente ottativo ed esortativo con valore concessivo), la contrapposizione di valori su cui si era aperta l elegia (vv. 1-6). 51-58. O quantum vocer Dopo che nei primi cinquanta versi il poeta ha descritto il proprio ideale di vita, quest ultimo è qui contrapposto non più genericamente a scelte di vita diverse (vv. 1-4 e vv. 49-50), bensì a un ipotesi più concreta: quella di partecipare alle spedizioni militari di Messalla. O: interiezione usata per esprimere emozioni di vario genere (desiderio, come qui, oppure meraviglia, gioia, dolore). quantum est puella vias: costruisci pereat quantum est auri et smaragdi potius quam ulla puella fleat ob nostras vias (l enclitica posta dopo potius lega in realtà i due genitivi partitivi auri e smaragdi). Messalla, marique: allitterazione, come anche pereat potiusque nel distico precedente. ut domus exuvias: proposizione finale; il riferimento è all usanza di esporre in casa, sulla porta o nel vestibolo, i trofei che erano stati portati in trionfo. me ret nent ante fores: ricorrono qui due topoi nel genere elegiaco: quello del servitium amoris (me retinent formosae vincla puellae), anticipato già da dominam al v. 46, e quello dell exclusus amator (duras ante fores), anche se la consuetudine di incatenare lo schiavo usciere (ostiarius o ian tor) alla porta che doveva custodire è storicamente reale. vinctum vincla: figura etimologica*, che pone in forte rilievo il motivo della prigionia . tecum: nota l enfasi su questa locuzione, posta in clausola, dopo pausa sintattica e in enjambement. quaeso: lett. prego ; è possibile che regga (senza congiunzione) la completiva segnis inersque vocer, ma può anche essere interpretato come un inciso (in tal caso vocer sarebbe un congiuntivo indipendente con valore ottativo). iners: torna l aggettivo iners, già riferito alla vita ideale al v. 5; qui la connotazione è meno definita, come dimostra la diversa traduzione proposta (rispettivamente «tranquilla e «indolente ), e la contrapposizione al sistema dei valori del mos maiorum assai più netta: il poeta dichiara qui infatti di accettare ben volentieri di essere chiamato «ozioso e indolente , pur di stare vicino a Delia. 383

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea