IL PRIMO LIBRO DELLE ELEGIE

L ET DI AUGUSTO IL PRIMO LIBRO DELLE ELEGIE I elegia Il primo libro di Tibullo si apre con un elegia di carattere programmatico (à T2), nella quale il poeta celebra la vita di campagna, modesta ma priva di preoccupazioni, da vivere insieme alla donna amata (Delia), contrapponendola all esistenza di coloro che si dedicano ad accumulare ricchezze. Si rivela così, già in apertura, una delle caratteristiche fondamentali della poesia tibulliana: l ambientazione della vicenda amorosa in uno scenario agreste, che distingue nettamente l elegia di Tibullo da quella di Properzio e poi da quella ovidiana, caratterizzate entrambe, in massima parte, da un ambientazione cittadina. II elegia La seconda elegia è un paraklausìthyron, cioè un componimento che si immagina pronunciato da un amante escluso (exclusus amator) di fronte alla porta chiusa della donna amata: qui Tibullo è davanti alla porta di Delia, che durante l assenza del poeta per una spedizione militare si è legata a un altro uomo. III elegia La terza elegia (à T3) comincia come un propemptikòn, cioè un componimento con il quale si augura buon viaggio a qualcuno che sta partendo: in questo caso Messalla e la sua corte, che Tibullo stava accompagnando in una spedizione in Cilicia prima di ammalarsi ed essere costretto a fermarsi sull isola di Corfù. La paura della morte e la speranza del ritorno inducono qui l immaginazione del poeta a evocare una serie di quadri e di scene fantastiche. IV elegia La quarta elegia è un dialogo del poeta con Priàpo, il dio dei giardini fortemente connotato come divinità sessuale, che fornisce a Tibullo una serie di precetti su come sedurre i bei ragazzi: è introdotta così la tematica omoerotica, un altra caratteristica esclusiva della poesia tibulliana rispetto agli altri due elegiaci, Properzio e Ovidio. V e VI elegia La quinta (à T4) e la sesta sono le elegie del discidium ( separazione ) da Delia, che si è legata a un amante più ricco. Vengono qui esplorati gli aspetti più negativi e tormentati della passione amorosa, ed emerge soprattutto la tematica del disinganno (cioè della fine delle illusioni). VII elegia La settima elegia è un epinicio (componimento che celebra una vittoria) per il trionfo di Messalla sugli Aquitani, scritto in occasione del compleanno del patrono del poeta. Oltre a elogiare le imprese militari di Messalla in Gallia, in Oriente e in Egitto, essa comprende un elogio di Osiride, il dio egizio che aveva insegnato agli uomini l agricoltura e la produzione del vino, che libera l animo dalla tristezza. VIII e IX elegia L ottava e la nona elegia sono dedicate a Màrato, il ragazzo amato dal poeta: nell ottava Màrato è legato a una fanciulla, Foloe, che lo fa a sua volta soffrire e che Tibullo ammonisce a non essere superba, per non dover poi un giorno essere lei a soffrire per amore; nella nona il ragazzo si è lasciato comprare dai doni di un amante ricco e vecchio, suscitando l indignazione del poeta, che prende definitivamente congedo da lui. X elegia La decima elegia, infine, è una celebrazione della pace, pronunciata in occasione di una chiamata alle armi che coinvolge lo stesso poeta: anche qui, come nell elegia con cui il libro si è aperto, tema fondamentale è il vagheggiamento di un esistenza pacifica e della vita agreste. Testi PLUS La celebrazione di una festa agricola Nèmesi in campagna, ma senza Tibullo 370 IL SECONDO LIBRO DELLE ELEGIE I e II elegia La prima elegia del secondo libro è una descrizione mimetica (il poeta immagina cioè di essere presente e di descrivere in tempo reale ciò cui assiste) di una festa agricola di purificazione delle messi, gli Ambarvalia: occasione, ancora una volta, per celebrare la campagna e l amore. Il secondo componimento, più breve (è infatti di soli 22 versi), è dedicato invece a festeggiare il compleanno di Cornuto, un amico del poeta. III e IV elegia Nella terza elegia compare il personaggio di una nuova donna, Nèmesi, che ha preso il posto di Delia come oggetto della passione del poeta. Ma, mentre l amore per Delia alternava al momento del disinganno e della disperazione quello della speranza e del vagheggiamento di un futuro felice, l amore per Nèmesi si caratterizza invece come esclusivamente tormentato e distruttivo: la donna è in campagna, lontana dal poeta, sicché l idillio agreste si trasforma nel suo contrario, con il poeta dispo-

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea