2. La produzione letteraria

L ET DI AUGUSTO in breve 2. La produzione letteraria LA POESIA Grazie a Virgilio, Orazio e Ovidio nel contesto di una vera e propria fioritura alla quale contribuiscono anche molti poeti di cui non abbiamo le opere o dei quali leggiamo soltanto frammenti, come Cornelio Gallo e Vario Rufo , l età augustea vede diversi generi poetici raggiungere alcune delle loro vette più alte: la poesia pastorale (Bucoliche), didascalica (Geor giche) ed epica (Eneide) con Virgilio (à p. 46), la poesia lirica (Odi) e satirica (Satire, Epistole) con Orazio (à p. 214), l elegia (Amores, Heroides, Ars amatoria, Tristia, Epistulae ex Ponto) e il poema catalogico (Metamorfosi) con Ovidio (à p. 436), mentre esclusivamente al genere elegiaco si dedicano Tibullo (à p. 366) e Properzio (à p. 404). Prosegue, invece, il declino del teatro, nonostante i tentativi di Augusto di rilanciarne i generi come forma indiretta di propaganda e strumento di consenso: l unica eccezione significativa è la tragedia Medea composta da Ovidio, andata però perduta. I poeti augustei, L eredità di Callimaco e Catullo Nel complesso i poeti augustei, pur nell enorme difsu influenza alessandrina ferenza delle loro opere, appartenenti ai generi più disparati, condividono una comune e neoterica, prediligono eredità neoterica e, di conseguenza, un impronta alessandrina: come i poeti ellenistici in un attenta cura formale; Grecia (per esempio Callimaco, 320/310-240 a.C.) e i neòteroi a Roma (per esempio Catullo, essi però si rivolgono a un pubblico più ampio 87-57 a.C.), essi curano con particolare attenzione l elaborazione formale, facendone il pune per questo si dedicano to centrale della loro poetica (spesso esplicitamente presentata all interno delle loro opere anche ad altri generi nella forma di dichiarazioni programmatiche). La poesia alessandrina e neoterica, tuttavia, recuperando modelli greci arcaici. si rivolgeva esclusivamente a un pubblico di letterati che fossero in grado di apprezzarne la raffinatezza, mentre la poesia augustea ambisce a parlare a un pubblico più ampio e ad affrontare temi importanti per la vita dell individuo e della comunità: a questo si deve, da un lato, il fatto che i poeti augustei si dedichino anche a generi che gli alessandrini e i neòteroi avevano evitato, in particolare il poema epico (l Eneide, in dodici libri) o comunque di ampie proporzioni (le Metamorfosi, in quindici); dall altro, e in parallelo, il recupero, accanto ai modelli alessandrini (Teocrito per le Bucoliche), dei poeti greci dell età arcaica: Esiodo per le Georgiche, Omero per l Eneide, i lirici (soprattutto Saffo e Alceo) per le Odi di Orazio. L elegia Nell età augustea si colloca per intero la parabola dell elegia latina d amore, uno dei generi poetici più importanti e influenti anche sulle letterature moderne: essa nasce, infatti, con Cornelio Gallo, che nelle vesti di uomo politico fu anche stretto collaboratore di Augusto, assume la fisionomia più caratteristica con Tibullo e Properzio, attivi entrambi nei decenni centrali della seconda metà del I secolo a.C. (grosso modo tra il 30 e il 15 a.C.) e si compie con Ovidio, che proprio da Augusto sarebbe stato mandato in esilio nell 8 d.C. (à pp. 439-440). à William-Adolphe Bouguereau, Elegia. Dolore d amore, 1899. Collezione privata. 36

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea