T1 - L’utopia pastorale (Virgilio, Ecloga 7)

Il pensiero dell altrove T1 L utopia pastorale Virgilio Ecloga 7, vv. 1-20 Nella settima ecloga, di cui si riportano i versi introduttivi, il pastore Melibeo racconta di aver assistito, invitato da Dafni, a un agone poetico tra Tirsi e Coridone. Descrivendo il luogo della sfida, Virgilio costruisce un altrove idilliaco, dove risultano mescolati i tratti dell Arcadia, della Sicilia e della campagna mantovana. In questo scenario, tipico dell utopia pastorale virgiliana, trova appagamento il desiderio di evasione dalla problematica, e spesso tragica, realtà contemporanea, segnata dalla sciagura delle guerre civili e dal dramma delle confische, che peraltro colpirono personalmente l autore ( p. 46). Alla realtà storica e biografica la dimensione letteraria contrappone un mondo che può apparire artefatto, ma che proprio per questo si può permettere di bandire qualsiasi fonte di preoccupazione: è sintomatico, in questo senso, il modo in cui Dafni esorta Melibeo a non preoccuparsi del caprone perduto, che certamente «è in salvo , e a godersi senza pensieri la gara di canto. 5 10 15 20 Un giorno Dafni1 sedeva all ombra di un elce frusciante, e Coridone e Tirsi vi avevano radunato i greggi, Tirsi le pecore, Coridone le capre colme di latte; ambedue nel fiore dell età, esperti nelle arti di Arcadia,2 pari nel canto, e pronti ugualmente a ribattere: là mi s era sperduto proprio il caprone del gregge, mentre difendevo dal freddo il tenero mirto. Vedo Dafni. Anch egli mi vede. «Presto , dice. «Vieni qui, Melibeo, il tuo capro è in salvo, e anche i capretti; se puoi fermarti, riposati all ombra. Qui verranno per i prati ad abbeverarsi i giovenchi, qui il Mincio3 costeggia di tenere canne le rive, e dalla sacra quercia si sentono ronzare gli sciami . Che fare? Non avevo con me Alcippe né Fillide4 che potessero chiudermi in casa gli agnelli svezzati, ma era una gara importante, Coridone con Tirsi! Insomma posposi i miei affari al loro gioco. Dunque entrambi cominciarono a gareggiare con strofe alterne; le Muse volevano che evocassero il canto amebeo.5 Prima cantava Coridone, gli rispondeva Tirsi a vicenda. (trad. L. Canali) 1. Dafni: è il nome del mitico pastore siciliano cui si attribuiva l invenzione del canto bucolico e che, morto prematuramente, era stato pianto da tutta la natura. 2. esperti nelle arti di Arcadia: Arcadi entrambi , in latino, con riferimento all Arcadia, la regione del Peloponneso divenuta, nella tradizione letteraria, il luogo-simbolo della vita pastorale, dedita esclusivamente ai piaceri della natura e del canto. 3. Mincio: il fiume che bagna Mantova, patria di Virgilio. 4. Alcippe né Fillide: due personaggi femminili la cui identità non viene precisata al di là del nome. 5. canto amebeo: il canto amebeo è un componimento formato di versi o gruppi di versi, nello stesso metro, declamati alternativamente da due cantori; è una forma tipica della poesia bucolica. 357

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea