BRANI CRITICI

BRANI CRITICI 1. Antonio La Penna La moderna morale oraziana Vagheggiato nel Settecento come poeta arcadico e superficialmente epicureo, svalutato dai Romantici e travisato dai totalitarismi della prima metà del Novecento (à p. 341), soltanto a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso Orazio è stato riscoperto come poeta profondo, complesso, inquieto. Nelle pagine che qui proponiamo, Antonio La Penna, uno dei più fini interpreti della poesia latina, indaga le conseguenze di questa riscoperta di Orazio, destinato a essere sempre, a suo avviso, «un polo di attrazione e «un bersaglio per anime più tormentate, per spiriti pieni di ansie religiose o per furori irrazionali . 5 10 15 20 25 30 Orazio è uno dei tentativi più importanti nell antichità di fondare una norma e un gusto laico della vita: dei più importanti non perché abbia elaborato concezioni nuove, ma perché ha calato una certa concezione nella vita quotidiana, ne ha fatto, appunto, un gusto della vita. Il suo gusto si colloca su quella via della morale antica che chiamerei la via democritea .1 Nel V secolo a.C. la cultura greca incominciò la grande elaborazione di una morale fondata sulla libertà interiore dell individuo, morale in cui la comunità statale o era assente o non aveva più un peso primario. I valori interiori possono essere fondati su una garanzia divina e ultraterrena (che permette una relativa integrazione nelle religioni tradizionali): è questa la via socratico-platonica; la via stoica non ne diverge sostanzialmente e verrà in seguito sempre più accostandosi ad essa. Ma i valori interiori possono essere anche affidati unicamente, o quasi unicamente, all uomo, parte di una natura spiegata scientificamente secondo princip propri, senza interventi divini: è la via democriteo-epicurea. Nessuno può sostenere che Orazio l abbia percorsa con piena consapevolezza e con rigore: egli è sensibile anche ad altre sollecitazioni filosofiche e culturali, al clima politico del tempo; manca di ogni settarismo e di ogni intransigenza, manca di qualsiasi spinta illuministica contro la religione tradizionale. Ma nello stesso tempo nessuno può negare che, al di là di alcuni ondeggiamenti, egli è in sostanza su quella via: il valore della vita è affidato al piacere del presente (solo in parte all immortalità della poesia): lo rende possibile la capacità dell uomo di liberarsi dalle paure e, quindi, dall ansia del domani, ma nessuna divinità, nessuna provvidenza lo garantisce; comunque la possibilità di dare un valore alla vita si giuoca tutta su questa terra, in questa vicenda irripetibile che è la vita dell individuo, punto luminoso, ma effimero, nel buio del tempo. Il messaggio morale di Orazio alla civiltà europea è stato soprattutto un messaggio di autàrkeia [ autosufficienza ] laica. [ ] Di fronte alle manifestazioni della morale laica antica (ma credo che questo valga fino all illuminismo) l uomo moderno, fedele ad una morale terrena, è preso dal fascino e da inquietudine insieme. Ammira la lucidità del pensiero, la fedeltà alla ragione; ma non può fare a meno di riflettere che l urgenza del problema degli altri è stata sentita più spesso in morali ispirate alla religione; in modo mitico, in modo irrazionale alcune religioni, e soprattutto la cristiana, hanno cercato di fondare una morale in cui il legame con gli altri è posto in primo piano. ben vero che alla fine anche questo legame finisce per avere un incidenza solo interiore e che il porlo non modifica la società; ma non è trascurabile il fatto che esigenze di libertà degli strati subalterni, prima del socialismo, si sono fatte sentire più in forme religiose che in forme di morale laica; e neppure oggi è trascurabile la spinta liberatrice che si 1. via democritea : dal nome del filosofo Democrito di Abdèra, vissuto tra il V e il IV secolo a.C., autore di una concezione materialistica della realtà, vista come materia in movimento. 340

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea