Tua vivit imago - volume 2

L autore Orazio Il tema della fuga Il motivo del liber che desidera allontanarsi dal suo autore, per intraprendere un viaggio autonomo, è strettamente connesso al particolare tema del movimento e della fuga, spesso sviluppato da Orazio nelle chiuse dei suoi componimenti o dei suoi libri. Per esempio, nell ultimo epòdo (XVII), Orazio opera un cambio di rotta stilistico-letteraria, muovendo dalla forma epodica verso una struttura incentrata su sequenze continue di trimetri giambici e abbandonando il tenore aggressivo della raccolta, in favore di toni più dimessi e di una vera e propria ritrattazione dei suoi lazzi contro Canidia. Così anche nell ode III, 30, congedo dei primi tre libri delle Odi, Orazio immagina che il suo glorioso successo letterario crescerà fino a quando il pontefice salirà sul Campidoglio con la vestale (III, 30, 7-9). E nell ode II, 20 il poeta si autorappresenta come un cigno destinato all eternità, sottratto alla dimensione terrena e proiettato verso una fuga dalle miserie terrene. Anche in questa epistola Orazio rinuncia alla forma epistolare, arrendendosi al viaggio del liber-puer: un viaggio, però, non diretto ad alte mete (come nei casi precedenti), ma alla discesa tra le vie di Roma. poeta vuole trattenere il liber per non venire meno a quella disciplina che egli aveva sempre perseguito incentrata sulla distanza dal volgo, sulla ricerca di un proprio percorso di autonomia, sull aspirazione alla massima cura formale e su un disincantato distacco rispetto alle seduzioni del mondo dall altro egli desidera ancorare quell indomito liber al proprio nome e fare in modo che con esso viaggi nello spazio e nel tempo il proprio identikit. Assistiamo, quindi, a un vero e proprio sdoppiamento: il poeta e il puer sono i due volti di un unico tormento psichico, i poli opposti di un dinamico, sofferto dissidio interiore. Significativo è, per esempio, come l atteggiamento caparbio del liber, che fissa il proprio sguardo sui luoghi rappresentativi del commercio («Mi sembra che guardi a Vertunno e Giano, o libro , spectare videris nel testo latino), sia perfettamente antitetico a un precetto importantissimo, formulato da Orazio nell epistola I, 6, 1: Nil admirari ( Di nulla stupirsi ). L autorappresentazione dell autore Sintetica ma intensa è l autobiografia che Orazio affida al suo liber nei vv. 20-28 (qui rr. 15-21): si tratta del profilo di un uomo, se non anziano, ormai maturo, che si preoccupa dei più giovani e rivolge loro le sue sagge raccomandazioni. Il ritratto di Orazio ha qui i caratteri tipici di un piccolo dipinto e ricorda la votiva tabella raffigurante la vita di Lucilio in Satira II, 1, 32-33: «ed è per questo che la vita di quel vecchio [Lucilio] si squaderna intera, come dipinta su un quadretto votivo (trad. M. Beck). Occorre però osservare che la dimensione autobiografica non si estrinseca soltanto in questo rapido schizzo descrittivo; il liber stesso è, in qualche modo, alter ego di Orazio. Se da un lato, infatti, il à Busto di Orazio, 1860. Roma, Parco di Villa Borghese. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Il componimento è caratterizzato dalla personificazione del libro. Quali sono le disavventure che gli potrebbero capitare, secondo gli ammonimenti di Orazio? A che cosa alludono, fuor di metafora? 2. Quali elementi autobiografici Orazio inserisce nel passo? A quale particolare sfera appartengono? 333

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Età augustea