T21 ITA - Venere di nuovo in agguato

L ET DI AUGUSTO T21 Venere di nuovo in agguato tratto da Odi IV, 1 italiano Nell ode III, 26 Orazio aveva ufficializzato il suo addio all amore, che significava anche un addio alla poesia lirica. Con il carme proemiale del quarto libro delle Odi, di cui proponiamo qui la lettura, Orazio sembra, invece, tornare sia all amore, sia alla lirica. Nella prima parte dell ode la sua prospettiva sembra effettivamente mutata rispetto all età giovanile: egli, ormai cinquantenne (come si desume dal v. 6), avverte di essere inadeguato ai giochi d amore e supplica Venere di non tormentarlo, invitandola a recarsi piuttosto presso un uomo più adatto alle sue seduzioni (Paolo Fabio Massimo). Nell ultima strofe del carme, invece, il disincantato distacco dei versi precedenti si rivela fallace, poiché Orazio è colto da una visione onirica sconvolgente: l apparizione del fanciullo da lui amato, di nome Ligurino. O Venere, torni a suscitare guerre a lungo sopite? Risparmiami, ti prego, ti supplico. Non sono qual ero quando 1 mi trovavo sotto il regno della buona Cìnara. Smetti, 5 madre crudele di dolci Amori, di piegare me, gravato da circa dieci lustri, ai tuoi molli dettami; va dove 2 ti invocano le blande preghiere dei giovani. Più opportunamente sarai portata 10 a volo, con i purpurei cigni, 3 nella casa di Paolo Massimo, se cerchi di scaldare un cuore adatto. Un giovane nobile, bello, pronto a difendere con eloquenza gli inquieti imputati 15 e navigato in cento arti, porterà per ogni dove i segni della tua milizia. E quando, più ricco di doni, avrà riso di un munifico rivale, ti ergerà una statua 4 di marmo, presso i laghi albani, 5 20 sotto travi di cedro. Lì accosterai le tue nari a molti incensi 6 e ti diletterai della lira e del flauto berecinzio, 1. Cìnara: morta giovane, fu forse la donna più importante dell universo amoroso di Orazio, che ne fa anche un simbolo della fine della giovinezza (è la stessa donna che compare nell ode IV, 13, 21, nell epistola I, 7, 28 e nell epistola I, 14, 33). 2. va giovani: Orazio non si sente più adatto agli amori e dice a Venere che ha ormai acquisito la dovuta esperienza per resistere ai suoi comandi; invita allora la dea a mettere alla prova i più giovani, che, 322 diversamente dal poeta, la blandiscono e le rivolgono le proprie preghiere. 3. Paolo Massimo: Paolo Fabio Massimo, parente e amico di Ovidio, console nell 11 a.C., morto suicida, probabilmente per imposizione di Augusto. 4. laghi albani: sono i laghi dei colli Albani (il Nemorensis e l Albanus), zona in cui probabilmente Paolo Fabio Massimo aveva una villa con tempietto dedicato a Venere. 5. sotto travi di cedro: il tetto in legno di cedro è un elemento di raffinatezza e di opulenza, perché si tratta del pregiato cedro africano. 6. flauto berecinzio: dal nome del monte Berecinto in Frigia (Asia Minore), regione d origine dei riti orgiastici legati al culto della dea Cìbele (venerata come madre feconda di dèi e uomini), in cui il flauto era strumento fondamentale.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea