Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO Analisi del testo L esemplarità mitologica come parenesi L ode è nel suo insieme unitaria e risulta difficile individuare al suo interno sezioni strutturalmente distinte. L unitarietà è garantita dai temi affrontati: la fugacità del tempo, l approssimarsi inesorabile della morte, la necessaria scelta di godere del presente. Nella trattazione di questi temi assume un particolare rilievo il ricorso a exempla mitici per corroborare le riflessioni via via sviluppate. L adozione di questa tecnica è largamente attestata nella produzione di Orazio, specie in contesti palesemente parenetico-didascalici, ove gli exempla svolgono una funzione di supporto analogico rispetto all ammonimento sviluppato dal poeta (epòdo 13; ode I, 7; ode I, 18). In questa tipologia rientrano anche gli exempla dell ode II, 14: la descrizione della prigionia dei forti Gerìone e Tizio nel regno di Plutone (vv. 7-8) serve a corroborare il messaggio di Orazio circa l impossibilità di vincere la morte con una forza mostruosa; la citazione delle pene eterne delle Danaidi e di Sìsifo (vv. 17-20) rimarca l inanità di ogni tentativo di opposizione al destino dell uomo. Il lessico del tempo Nella poesia di Orazio sono due le metafore dominanti per descrivere il fluire del tempo: il corso di un fiume e la fuga. L ode II, 14 si segnala per l originale commistione di queste due metafore*, rispettivamente suggerite da labun tur (v. 2) e da fugaces (v. 1). Nell incipit*, infatti, non solo il vocativo geminato del destinatario (Postume, Postume) sembra quasi incastonato fra le due parole chiave del verso (fugaces e labuntur), oltre che allusivamente richiamato, nel senso originario di postumo , da senectae (v. 3) e morti (v. 4), ma anche l aggettivo fugaces sembra caricarsi di una seconda valenza rispetto a quella principale di fugaci , e cioè di traditori , poiché così erano generalmente qualificati i disertori che fuggivano , sottraendosi agli obblighi militari o morali inizialmente assunti. A ciò si aggiunge che l immagine iniziale del tempo come fiume che scorre, inesorabile, verso la morte (labuntur anni, v. 2), acquisisce maggiore pregnanza semantica se comparata con l antitetica descrizione della lenta corrente del Cocìto ai vv. 17-18 (ater flumi ne languido / Cocy tos errans), e soprattutto se collegata alla qualificazione di Postumo come brevem dominum al v. 24, cioè padrone per poco tempo , quindi effimero ; brevis, infatti, è aggettivo particolarmente amato da Orazio per descrivere la fugacità del tempo e la caducità della vita: basterà ricordare che breves sono i fiori della rosa (ode II, 3, 13-14 à T1) e breve è il giglio (ode I, 36, 16), intesi come simboli dei piaceri del simposio. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Il componimento ha al centro il tema della fugacità del tempo, tanto caro a Orazio, declinato in questo caso attraverso un forte legame con la morte. Quali sono gli elementi contenutistici che rimandano a questo termine naturale della vita dell uomo? 2. Che cos è il Caecu bum citato al v. 25? Quale impiego trova nei versi di questa poesia? Come si collega alla produzione letteraria oraziana? ANALISI 3. Attraverso quali figure retoriche viene accentuata la precarietà della condizione umana (vv. 9-12)? 4. In che modo, a livello linguistico, Orazio sottolinea, invece, l idea dell ineluttabilità della morte? COMPETENZE ATTIVE Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per confrontare Leggi su myDbook la poesia di Edgar Lee Masters (1869-1950) Cooney Potter, uno dei testi più significativi della sua famosa Antologia di Spoon River, poi confrontala con l ode oraziana II, 14, mettendo in evidenza i motivi comuni e quelli di divergenza, alla luce dei differenti contesti storici e culturali dei due autori. Esponi le tue riflessioni in un breve testo di venti righe. 318

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Età augustea