Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO Ritratto di un parvenu Le attenzioni di Orazio sembrano maggiormente volte alla distaccata delineazione dei disvalori rappresentati dal personaggio di Nasidieno, un arrampicatore sociale, goffamente animato dal desiderio di apparire come un raffinato frequentatore dell alta società. Lo Pseudo-Acrone informa che Nasidieno fu un cavaliere di fede epicurea, non privo di eleganza, ma molesto e noioso per la sua abitudine di elencare i propri sfarzi. Si tratta, però, di informazioni verosimilmente ricostruite dall anonimo commentatore su base autoschediastica, cioè inventate a partire da elementi desumibili dalla satira stessa. Ciò non significa comunque che Nasidieno non sia esistito e che sia soltanto un tipo , un personaggio d invenzione in cui Orazio avrebbe fatto confluire le qualità comuni di un parvenu: il nome stesso è attestato in un iscrizione di Colonia databile all inizio del principato (CIL XIII 8270 Nasidienus Agripp[a]) e i tratti del suo carattere sono riferibili a un personaggio reale, di cui il poeta coglie i molteplici stati d animo nel corso della cena (dalla preoccupazione per la loquacità degli ospiti, sollecitata dal vino, alla disperazione per il crollo dei tendaggi, dall umiliante servilismo alla vanagloria). Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. La prima sezione antologizzata della satira mette in evidenza, attraverso il racconto di Fundanio, alcune caratteristiche del padrone di casa. Quale descrizione emerge dell anfitrione Nasidieno? 2. Presa in considerazione l intera produzione del poeta, quali potrebbero essere i messaggi che Orazio vuole dare attraverso questa satira? ! repetita iuvant IL CONGIUNTIVO INDIPENDENTE: L IRREALE In latino il congiuntivo al tempo imperfetto e piuccheperfetto può essere utilizzato anche per rendere il valore irreale di un azione rispettivamente nel presente o nel passato; il congiuntivo imperfetto può, tuttavia, talvolta riferirsi anche a un azione passata. In altre parole, il congiuntivo irreale riporta un azione che non può (o non ha potuto) attuarsi per il verificarsi di determinate condizioni contrarie. Per questo lo troviamo anche nel periodo ipotetico di terzo tipo (Quis esset / finis, ni sapiens sic Nomentanus amicum / tolleret, vv. 59-61); ma anche in altri tipi di subordinate che presentino delle situazioni irreali, come alcune comparative ipotetiche (ut si / filius immaturus obisset, vv. 58-59). perfetti vellem, nollem, mallem che reggono solitamente un infinito (qualora ci sia identità di soggetto tra volontà e azione), un infinitiva o una completiva volitiva non introdotta da ut (vellem aliquis hunc locum suscepisset, vorrei che qualcuno si fosse assunto questa parte , Cicerone). Svolgi&Verifica ESERCIZI INTERATTIVI 1. Inquadra il QRcode: nelle frasi proposte individua i congiuntivi irreali e indica se esprimono irrealtà nel presente o nel passato. Il congiuntivo irreale è espresso anche dai congiuntivi im- ANALISI 3. Quale artificio retorico riconosci nell espressione Divitias miseras! (v. 18)? Che cosa vuole sottolineare il poeta? 4. Quale artificio retorico riconosci, invece, nel passo Interea suspensa gravis aulaea ruinas / in patinam fecere (vv. 54-55)? Qual è lo scopo del suo utilizzo? Rintraccia nel testo un occorrenza simile. 5. Qual è il valore sintattico dell infinito torquerier (v. 67)? 6. Qual è il valore sintattico delle proposizioni introdotte da ne e ut ai vv. 68-70? Quale effetto produce sul contenuto l asindeto che le caratterizza? 290

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Età augustea