Tua vivit imago - volume 2

L autore Orazio 55 60 65 expugnabis; et est qui vinci possit eoque difficilis ad tus primos habet . «Haud mihi deero: muneribus servos corrumpam; non, hodie si exclusus fuero, desistam; tempora quaeram, occurram in triviis, deducam. Nil sine magno vita labore dedit mortalibus . Haec dum agit, ecce Fuscus Aristius occurrit, mihi carus, et illum qui pulchre nosset. Consist mus. «Unde venis et quo tendis? rogat et respondet. Velle re coepi et prensare manu lentissima bracchia, nutans, distorquens oculos, ut me eripe ret. Male salsus ridens dissimulare: meum iecur ure re bilis. «Certe nescio quid secreto velle loqui te aiebas mecum . «Memini bene, sed meliore tempore dicam; hodie tricesima, sabbata: vin tu lo espugnerai; è tutt altro che invincibile: proprio per questo, anzi, non concede facilmente un primo approccio . «Non mi smentirò: corromperò i suoi servi a colpi di tangenti. Se per oggi resterò tagliato ancora fuori, non desisterò; aspetterò il momento buono, cercando d incontrarlo nei crocicchi, poi d accompagnarlo. Non c è nulla, in questa vita, che si ottenga senza sforzo . Mentre si esibisce, ecco spunta Aristio Fusco, caro amico lo conosce benissimo, lui, quel seccatore. Ci fermiamo per la strada. «Donde vieni? dove vai? ci si chiede a vicenda, e si risponde. Accenno a tirarlo per la veste, cerco di testare con la mano le sue braccia insensibili. Gli faccio dei segnali, strizzatine d occhi: che mi tiri lui fuori dai guai! E invece, dispettoso, ride, fa lo gnorri. Il fegato mi brucia dalla bile. «Mi pare che tu avessi l intenzione di parlarmi in confidenza di qualcosa Almeno, lo dicevi . «Certo, mi ricordo. Te ne parlerò, sì, ma in un momento più opportuno. Oggi è novilunio, sabato: vuoi forse difficilis: equivale a difficiles. deero: futuro semplice di desum, da considerare non trisillabo, ma bisillabo per sinizesi. si exclusus fuero, desistam: periodo ipotetico della realtà. Nil mortalibus: costruisci: vita nil dedit mortalibus sine magno labore, lett. Niente la vita dà ai mortali senza grandi sforzi . Dedit è perfetto gnomico, da tradurre con il presente. La risposta del seccatore rende evidente come egli non abbia colto e compreso l ironia dell interlocutore. 60-66. Haec dum bilis Fuscus Aris tius: il personaggio qui menzionato, Aristio Fusco, è amico di Orazio, destinatario dell ode I, 22 e dell epistola I, 10: gram maticus (cioè professore di lettere ) secondo il commento antico di Porfirione, è un intellettuale al cui parere letterario il poeta dà un certo peso. Nota l inversione di cognomen e gentilizio Fuscus Aristius per Aristius Fuscus non anomala in poesia, qui segno anche di una familiarità fra Aristio Fusco e il poeta. nosset: forma sincopata di novisset. Qui nosset è relativa impropria con valore consecutivo. dissimulare: infinito storico o narrativo, come il successivo ure re. meum iecur ure re bilis: il nominativo è bilis, l accusativo iecur (letteralmente a me la bile fa bruciare il fegato ). 67-72. Certe nescio loquar Certe mecum: costruisci: Certe aiebas te velle loqui mecum nescio quid secreto. trice sima, sabbata: Aristio si finge vincolato da impegni religiosi, facendo riferimento a due festività: il trentesimo giorno del ciclo lunare (tricesima), cioè la luna nuova (sacra per molti popoli), e il sabato settimanale degli Ebrei (sabbata), durante il quale erano vietati gli affari (non è escluso, però, che non si tratti di due feste, ma soltanto del novilunio, festeggiato dagli Ebrei con l astensione dal lavoro e che nella circostanza immaginata da Orazio cadeva forse proprio di sabato). Divertendosi a vedere l amico in difficoltà, Aristio non interviene in suo aiuto nonostante Orazio ricorra prima a gesti inequivocabili (vv. 63-65) e poi alla scusa di dover parlare in privato con l amico (vv. 67-68). Aristio tuttavia ricorre addirittura a «scrupoli religiosi ! vin: equivale a visne. 279

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea