T7 ITA - Figlio di un liberto

L autore Orazio T7 Figlio di un liberto tratto da Satire I, 6 italiano Pur discendendo da illustri antenati etruschi, Mecenate non disdegna l amicizia di Orazio, umile figlio di un liberto, perché riconosce che la dignità di un uomo deriva dai suoi meriti, non dalla nobiltà di nascita. D altronde Orazio non aspira a cariche politiche, consapevole che siffatte ambizioni lo esporrebbero alle invidie altrui; la stessa carica di tribuno fu da lui ottenuta soltanto per l apprezzamento sincero delle sue doti. questa condizione di modestia e di semplicità che contraddistingue la vita del poeta e che gli permette di vivere tranquillamente la sua quotidianità a Roma. Tra tutti gli abitanti dell Etruria originari della Lidia,1 nessuno, Mecenate, è più nobile di te; 2 avi tuoi, di linea sia materna che paterna, comandarono in passato eserciti imponenti: 5 eppure non arricci il naso, come fanno i più, dinanzi a personaggi sconosciuti come me, che nasco da padre liberto. Quando dici che non ha importanza da quali genitori si sia nati, purché la nascita sia libera, sei giustamente persuaso 3 che fin da prima del dominio di Tullio, del suo regno plebeo, 10 diversi uomini, quantunque d oscura discendenza, condussero spesso vite onorate, investiti anzi di cariche; 4 mentre Levino, stirpe di quel Valerio che depose dal regno Tarquinio il Superbo e lo fece fuggire, non fu mai messo 5 all asta per un valore superiore a un soldo: e a fissarlo 15 fu quel bel giudice che tu conosci, il popolo, che così spesso assegna le magistrature, ottusamente, ai meno degni e s inchina, stolto, al gran blasone, guardando inebetito epigrafi e ritratti. E a noi, che dal popolo distiamo mille miglia, che cosa tocca fare? Ammettiamolo pure: la magistratura il popolo preferirebbe affidarla 6 7 20 a Levino piuttosto che a un Decio uomo nuovo. Appio il censore m avrebbe rimosso, visto che non sono nato da un padre libero, 8 e magari a ragione, perché tranquillo non sarei rimasto in questa pelle mia. 9 Ma tant è, la Gloria trascina, avvinti al suo stupendo carro, 1. abitanti dell Etruria originari della Lidia: risale già a Erodoto (storico greco vissuto nel V secolo a.C.) la tradizione secondo cui gli Etruschi sarebbero arrivati in Italia dalla Lidia (in Asia Minore). 2. avi tuoi paterna: Mecenate proveniva dalla città etrusca di Arezzo e discendeva, per parte di madre, dalla gens Cilnia, una famiglia di lucum ni. 3. Tullio: la tradizione voleva che Servio Tullio, sesto re di Roma, fosse figlio di una schiava, quindi il prototipo dell homo novus. 4. Levino: discendente di Valerio Publì cola, che insieme a Bruto e Collatino aveva cacciato Tarquinio il Superbo da Roma. 5. all asta: Orazio equipara le elezioni a una vendita pubblica, in cui il candidato è messo all asta come un bene materiale. 6. Decio uomo nuovo: Decio Mure, console nel 340 a.C., si sacrificò nella guerra contro i Latini alle falde del Vesuvio, poiché i consoli avevano appreso dagli aruspici che Roma avrebbe vinto se si fosse immolato uno di loro (era la pratica religiosa della devotio); il personaggio è citato da Orazio come esempio di homo novus. 7. Appio il censore: Appio Claudio Pulcro, censore nel 50 a.C., fu celebre per la sua intransigenza e per essere stato nemico di Cicerone. 8. in questa pelle mia: l espressione deriva probabilmente dalla favola della rana che aspira a diventare grande come un bue e per farlo gonfia la propria pelle fino a scoppiare (Fedro, favola I, 24). 9. Gloria: prosopopea* della gloria, qui descritta come un generale vittorioso seduto su un carro, a cui sono legati i nemici in catene. 269

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea