Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO 5 sonante mixtum tibiis carmen lyra, hac Dorium, illis barbarum? Ut nuper, actus cum freto Neptunius dux fugit ustis navibus minatus Urbi vincla, quae detraxerat 10 servis amicus perfidis. Romanus eheu posteri negabitis emancipatus feminae fert vallum et arma miles et spadonibus servire rugosis potest 15 interque signa turpe militaria sol adspicit conopium. mentre la lira e i flauti moduleranno insieme un canto, l una dorico, gli altri barbaro? Come poco tempo fa, quando il nettunio duce, bruciate le sue navi, fuggì sospinto dai flutti, dopo avere minacciato alla città i ceppi, che aveva tolto, da amico, a schiavi infedeli. Un Romano, ahimè, voi posteri lo negherete fattosi schiavo di una femmina porta pali e armi e, soldato, tollera di servire grinzosi eunuchi, e tra le insegne militari il sole vede una turpe lettiga. 5-10. sonante mixtum amicus perfidis sonante barbarum: la lyra era il tradizionale strumento a corde usato dai Greci, costituito da una cassa armonica sulla quale si levavano due bracci uniti da un assicella, con le corde (da tre a dodici) tese fra la cassa e l assicella. La tibia era uno strumento simile al flauto o assimilabile al moderno oboe: rispetto alla lira, generalmente associata ai canti greci dorici (lirica corale) ed eolici (lirica monodica), essa era legata alle armonie lidie o frigie (Asia Minore), cioè straniere per i Greci (da qui l uso dell aggettivo barbarum). Ut navibus: costruisci: cum Neptunius dux, ustis (participio perfetto di uro) na vibus, fugit freto. Orazio desidera festeggiare come quando, nel 36 a.C. (nuper, poco fa, recentemente ), si celebrò la vittoria di Agrippa, a Nàuloco, su Sesto Pompeo, che si considerava figlio di Nettuno (Neptunius), dio del mare, per la sua superiorità navale. minatus perfidis: la minaccia di cui parla Orazio, secondo 252 cui Sesto Pompeo avrebbe voluto ridurre i Romani in schiavitù, non è altrove attestata; motivo per cui potrebbe trattarsi di una falsa diceria propagandistica. 11-16. Romanus conopium Roma nus feminae: con un passaggio di gusto pindarico ad altro argomento, Orazio introduce adesso un allusione ad Antonio e al suo esercito (Romanus è un singolare collettivo), non oscura ai lettori del tempo, in virtù soprattutto del riferimento alla femi na, termine meno elegante di mulier, qui usato per designare Cleopatra, responsabile dell asservimento dell esercito romano e del suo comandante; emancipatus indica un liberto (cioè uno schiavo liberato) non ancora del tutto svincolato dal suo padrone (la mancipatio era la compravendita per aes et libram, con l asse e con la bilancia , cioè con tutte le formalità legali ). vallum: singolare collettivo, designa i pali trasportati dai soldati in marcia e utilizzati all occorrenza per realizzare la palizzata a fortificazione dell accampamento. miles: predicativo di Romanus del v. 11 (nota l iperbato* fra sostantivo e aggettivo). spa donibus: termine derivato dal greco, indica gli eunuchi; l aggettivo rugosis (v. 14) ne sottolinea l aspetto flaccido e decadente: si diceva che alla corte egizia di Cleopatra molti funzionari fossero stati sottoposti a castrazione e i Romani provavano disgusto per una simile usanza. conopium: termine greco indicante letteralmente la zanzariera ; la battaglia si svolse in piena estate e rispondeva a un uso prettamente orientale il proteggersi con queste reticelle dagli insetti; stridente il contrasto di questa immagine con le più virili insegne militari (signa militaria) descritte al v. 15.

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea