Gli Epòdi

L autore Orazio Gli Epòdi T2 Un borioso parvenu tratto da Epòdi, epòdo 4 italiano L epòdo 4 è un invettiva contro un liberto che ostenta con arroganza il suo nuovo status di cavaliere e tribuno militare, dimentico delle sue umili origini. Nella prima parte del testo (vv. 1-10) è il poeta a esprimere la propria indignazione per l arrivismo dell ex schiavo; nella seconda parte (vv. 11-20) la parola passa, invece, alla collettività. Quanta avversione la sorte ha posto fra lupi e agnelli, tanta ne ho io per te, o tu, tutto bruciato nei fianchi dalle sferze iberiche1 e nelle gambe dai duri ceppi. 5 Passeggia pure superbo del tuo denaro, la fortuna non muta la stirpe. Vedi, quando misuri la via Sacra2 con la toga di sei cubiti,3 come lo sdegno senza limiti 10 fa voltare di qua e di là gli sguardi dei passanti? «Sferzato dalle fruste dei triumviri4 fino ad averne fastidio il banditore,5 costui ara mille iugeri di terreno Falerno6 e con i suoi puledri consuma l Appia,7 15 siede ai primi posti come un gran cavaliere con disprezzo di Otone.8 1. sferze iberiche: non sono, come si potrebbe credere, un allusione alle origini spagnole del personaggio in questione, bensì un riferimento alla produzione, notoriamente abbondante in Spagna, di sparto (un tipo di graminacea) per costrui re corde. 2. via Sacra: si tratta della strada più importante nel centro di Roma, attraversata dai prigionieri degli sconfitti in guerra e vera passerella della città, che conduceva dall area dell Esquilino al tempio di Vesta. Era così chiamata o perché percorsa dai sacerdoti che andavano a compiere i sacrifici alle Idi, o perché Romolo e il re sabino Tito Tazio vi avevano stipulato la pace. 3. con la toga di sei cubiti: una toga misurava generalmente 2 metri; questa toga indicata da Orazio, di dimensioni assai più ampie (un ulna [= 1 cubito] corrispondeva a 45 cm), doveva essere tipica dei giovani eleganti definiti da Cicerone coperti di vele (Catilinaria II, 22). 4. fruste dei triumviri: riferimento ai tres viri capitales, che sovrintendevano alle condanne a morte e ai compiti di polizia notturna. Si passa adesso alla raccolta delle voci popolari, della collettività. 5. fino il banditore: durante la fustigazione, un banditore gridava il nome e la colpa del punito; è possibile che Orazio alluda qui, con sarcasmo, al fatto che questo ex schiavo era stato punito così tante volte che persino il banditore si era stancato di ripeterne il nome. 6. mille iugeri di terreno Falerno: lo iugero corrisponde a 2500 m2 circa, anche se il migliaio indicato da Orazio ha valore puramente iperbolico; il terreno Falerno, nel nord della Campania, produceva l omonimo vino pregiato. 7. l Appia: fatta costruire da Appio Claudio Cieco (censore nel 312 a.C.), conduceva da porta Capena (Roma) a Capua ed era usata per gite fuori porta dalle classi più abbienti; l ex schiavo la percorre così tante volte da consumarla con i suoi cavalli di pregio. 8. Otone: riferimento allusivo alla lex Ros cia theatralis, presentata nel 67 a.C. dal tribuno della plebe Lucio Roscio Otone, la quale riservava ai cavalieri le prime quattordici file del teatro e ai senatori l orchestra; poiché nel I secolo a.C. per accedere al ceto equestre occorreva un censo di 400.000 sesterzi capitale facilmente accumulabile anche da parte di un ex schiavo Orazio intende sottolineare che non c è da stupirsi se gente moralmente indegna occupa, a teatro, posti che diversamente non avrebbe mai ottenuto. 249

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea