I contenuti del secondo libro delle Epistole

L autore Orazio in breve Epistola 14 Il destinatario è il vil cus ( fattore ) che lavora presso il podere di Orazio in Sabina, stanco del lavoro di campagna e sedotto dai piaceri illusori della città: quei piaceri viziosi che, in passato, avevano conquistato lo stesso poeta. Adesso, però, Orazio è capace di analizzare con sguardo più lucido e maturo questa torbida smania, frutto di miopi convincimenti; esorta, quindi, il suo destinatario ad accontentarsi di quel che ha. Epistola 15 Orazio rivolge una serie di domande all amico Numonio Vala, proprietario di terre a Velia e a Salerno, dove lui dovrebbe recarsi per motivi di salute su suggerimento del suo medico Antonio Musa. Nel dichiarare che il luogo sarà scelto in base alla maggiore o minore disponibilità di cibo e vino, il poeta assume una prospettiva ironica e giocosa. Epistola 16 Orazio esorta un personaggio di incerta identificazione, Quinzio, a essere un uomo onesto e non semplicemente a sembrarlo: il tema dell epistola è il tradizionale contrasto fra l apparire (videri) e l essere (esse). Epistola 17 A un tale di nome Sceva, smanioso di emergere nella vita pubblica, Orazio dà alcuni consigli su come preservare la propria autonomia (autàrkeia) nel convivere con i potenti: condizione fondamentale anche nel rapporto del poeta con Mecenate. Epistola 18 Il tema è lo stesso dell epistola precedente: all amico Lollio (già destinatario dell epistola I, 2), intenzionato a frequentare un potente, Orazio dà alcuni consigli su come difendere la propria autonomia. Epistola 19 In questa epistola dedicata a Mecenate come la prima della raccolta, della quale costituisce verosimilmente la vera chiusa, alla luce del fatto che l epistola successiva è una sorta di semplice congedo, quasi una postfazione Orazio spiega quale sia il valore dell imitatio in poesia e proclama l originalità della propria arte. Epistola 20 Testo di commiato, in cui Orazio predice il futuro al suo libro, qui ingegnosamente personificato e reso destinatario dell epistola stessa (à T24). I contenuti del secondo libro delle Epistole Epistola 1 indirizzata ad Augusto, che aveva apertamente chiesto a Orazio di dedicargli un componimento. Il poeta esprime con rispetto le proprie idee in materia letteraria, ridicolizzando la tendenza dei moderni a idolatrare la letteratura del passato, senza guardare alla funzione della nuova poesia. Epistola 2 indirizzata a Floro, letterato e amico di Tiberio. Il destinatario vorrebbe da Orazio altra poesia, ma il poeta si sente fortemente demotivato, soprattutto perché gravato da varie incombenze. L idea di poesia che egli propugna si fonda su una rigorosa ricerca dei mezzi espressivi più efficaci e di un equilibrio formale. Ma anche questa concezione della poesia gli appare adesso secondaria rispetto alla filosofia, unica vera medicina dell anima. L Ars poetica Con questa denominazione si indica un epistola non facente parte del secondo libro, ma dedicata alla letteratura come le due epistole a Floro e ad Augusto. Il titolo Ars poetica, attestato nei manoscritti di Orazio, risale probabilmente a Quintiliano, mentre il titolo originale era forse Epistula ad Pisones, in quanto indirizzata a un Pisone molto probabilmente il console del 15 a.C., protettore del poeta greco Antìpatro di Tessalonìca e ai suoi due giovani figli. La sua estensione (476 versi) fa pensare a un trattato più che a un epistola, anche se l impostazione discorsiva è lontana dalla prosa sistematica della trattatistica. Le idee letterarie di Orazio Nell Ars si colgono certamente gli influssi della tradizione greca (Platone, Aristotele, Teofrasto), ma l indicazione più interessante sulla fonte principale usata da Orazio si trova in un commento tardo-antico alle opere oraziane, attribuito a Porfirione (III secolo d.C.): qui è indicato come modello Neottòlemo di Pario, poeta e critico greco di formazione peripatetica, vissuto nel III secolo a.C. e autore di un trattato Perì poietikès L Ars poetica appare come un trattato in versi su questioni di natura letteraria; modello di riferimento è Neottòlemo, poeta greco. 237

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea