LE ODI

L autore Orazio LE ODI PLUS in breve I contenuti delle Odi Dopo gli Epòdi e le Satire, Orazio avvia il più ardito progetto di emulare la lirica greca con i carmina, cioè le Odi (come sono indicate oggi con termine derivato dal greco odè; entrambi i sostantivi, greco e latino, sono legati a verbi indicanti il canto, rispettivamente àdo e cano, perché questa forma poetica era nata originariamente in Grecia come componimento musicale, ma in età alessandrina e poi a Roma si era staccata dalla musica). La prima raccolta, pubblicata nel 23 a.C., comprende ottantotto odi distribuite in tre libri, rispettivamente di trentotto, venti e trenta componimenti (l ode più antica è la I, 37 à T16, che fa riferimento alla morte di Cleopatra, avvenuta nel 30 a.C.; ma non è escluso che alcune odi siano state scritte prima, nel periodo in cui il poeta componeva gli Epòdi e le Satire); la seconda raccolta è costituita da un quarto libro di quindici odi, composte fra il 17 e il 13 a.C. (l ode IV, 5 risale quasi sicuramente alla fine del 14 o all inizio del 13 a.C., poco prima del rientro a Roma di Augusto, a conclusione di una spedizione in Gallia e in Spagna); fra le due raccolte si colloca il Carmen Saeculare, che sta a sé e risale al 17 a.C., anno in cui si celebrarono i Ludi Saeculares. VideoRIPASSO I generi: la lirica Le origini della lirica Oggi, quando parliamo di lirica , intendiamo un genere di poesia in cui il poeta parla di sé in prima persona, ponendo al centro dell universo letterario il proprio io e i propri sentimenti. Nella tradizione greca antica, invece, il termine (insieme al suo equivalente melica , dal greco mèlos, canto ) designava soltanto la poesia cantata con l accompagnamento della lira o di altro strumento a corde (à p. 348). Non rientravano in questa definizione quelle forme di poesia accompagnate da uno strumento a fiato (l aulòs), cioè l elegia e la poesia giambica, e quelle forme destinate a una diffusione esclusivamente scritta, come l epigramma. Esisteva anche una distinzione fra lirica monodica (cantata da una voce) e lirica corale (cantata da un coro, con danze degli stessi coristi). In età alessandrina, la lirica perse progressivamente la sua cifra distintiva musicale: mentre la lirica corale continuava probabilmente a essere eseguita con l accompagnamento del canto, in quanto legata alle feste di culto, tutte le altre forme liriche si ridussero a poesia concepita per la lettura e divennero via via meno distinguibili l una dall altra. L unico elemento per cui potevano ancora differenziarsi era lo schema metrico, che già in origine variava in base al tipo di testo che doveva modulare. A Roma la poesia non fu mai destinata all accompagnamento musicale, se si eccettuano le rare attestazioni di lirica corale a sfondo liturgico e le parti per musica dei drammi teatrali. La lirica nasce I modelli di riferimento Gli intenti e i modi con cui Orazio aderisce al genere lirico presentano tratti di assoluta originalità. I poeti neoterici si erano già cimentati nella composizione di carmi lirici in endecasillabi faleci o in coliambi, di epigrammi in distici elegiaci e di testi in qualche altro metro lirico (à pp. 668 ss.); si trattava però, con l eccezione di Catullo, di prove ancora acerbe: i versi lirici, infatti, ricorrevano per lo più katà stìchon (letteralmente a verso a verso ), cioè erano tutti di uguale misura, disposti in sequenze continue e non divisibili in strofi. Orazio tenta, invece, l ambizioso recupero delle forme strofiche della lirica greca. Già Catullo aveva emulato una delle maggiori rappresentanti dei lirici greci, la poetessa Saffo (fine VII secolo-prima metà VI secolo a.C.), adoperando la strofe saffica (carmi 11 e 51) e componendo un epitalamio (carme 61). Orazio, invece, pur debitore della poetessa, sceglie come proprio modello principale Alceo (VII-VI secolo a.C.), che alla tematica dell eros aveva unito un austero impegno civile; attinge però anche ad altri lirici greci come Anacreonte (570 ca-485 a.C.), Simònide (forse 556-467 a.C.), Pindaro (518-438 a.C.), Stesìcoro (fine VII secolo-prima metà VI secolo a.C.) e Alcmane (fine VII secolo a.C.). Il modello principale in Grecia come poesia accompagnata dalla lira: è dunque una poesia cantata. L elemento musicale viene meno in epoca alessandrina, mentre a Roma la produzione poetica è da sempre sciolta dall accompagnamento musicale. di Orazio è Alceo, ma egli non manca di prendere spunti importanti anche da altri lirici greci. 227

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea