I contenuti del secondo libro delle Satire

L ET DI AUGUSTO Satira 6 A dimostrazione del fatto che la nobiltà di un uomo deriva dall autenticità del suo cuore e non dai suoi natali, Orazio offre come esempio la propria vicenda autobiografica, ricordando con affettuosa riconoscenza le due figure che gli hanno permesso di innalzarsi all amicizia dei potenti: il padre liberto e Mecenate (à T7). Satira 7 Vi è descritto il diverbio, scaturito da un conflitto di interessi, fra un tale Rupilio Re e un mercante di nome Persio, che aveva grossi giri d affari a Clazòmene (in Asia Minore). Satira 8 Negli epòdi 5 e 17 Orazio aveva schernito la fattucchiera Canidia; in questa satira torna a dileggiarla, non in prima persona, ma cedendo la parola a un simulacro ligneo di Priàpo, dio dell istinto sessuale e della fecondità della natura. Satira 9 Un seccatore infastidisce Orazio mentre passeggia per la via Sacra: il suo scopo è quello di riuscire a entrare nel circolo di Mecenate (à T8). Satira 10 la seconda satira di argomento letterario (seguirà poi la II, 1). Ricollegandosi alla satira I, 4, Orazio torna a riflettere sul genere satirico. I contenuti del secondo libro delle Satire Satira 1 Caratterizzata da un impostazione dialogica, come tutte le altre di questo secondo libro, la satira vede Orazio dialogare con il celebre giurista Trebazio Testa, al quale chiede come potersi difendere dai pericoli che corrono gli scrittori di satire. Il poeta torna, quindi, a riflettere sulle implicazioni dell essere un poeta satirico, come già nelle satire I, 4 e I, 10. Satira 2 Un contadino di Venosa di nome Ofello, qui portavoce di Orazio, espone le differenze tra una vita sordida e una vita modesta, elogiando la frugalità come virtù che preserva dai mutamenti della sorte. Satira 3 In preda a una crisi creativa, il poeta si ritira presso la sua villa sabina (dono di Mecenate). Durante questo soggiorno incontra Damasippo, un antiquario caduto in fallimento e sfuggito al suicidio grazie a un incontro con il filosofo stoico Stertinio. Damasippo illustra a Orazio una tesi stoica paradossale, secondo cui tutti gli uomini sarebbero pazzi, a eccezione del sapiente, tesi alla quale Orazio reagisce con ironia. Satira 4 Orazio incontra un personaggio di nome Cazio (forse un filosofo epicureo), apparentemente dedito a riflessioni profonde, in realtà pronto a illustrare a Orazio alcune ricette culinarie apprese a lezione di un ignoto maestro. Satira 5 Ponendosi in ideale prosecuzione con il libro XI dell Odissea, Orazio immagina che l indovino Tiresia elargisca a Ulisse alcuni gretti consigli su come recuperare l eredità dilapidata dai Proci, additando come modello i cosiddetti eredìpeti, cioè i cacciatori d eredità : un malcostume squallido, che affliggeva la Roma repubblicana. Satira 6 Orazio ha ricevuto in dono da Mecenate la villa sabina, vero rifugio dai fastidi della città e luogo ideale per l otium letterario. Tale contrasto tra la frenetica vita cittadina e la serena vita di campagna è esemplificato con la fabula del topo di città e del topo di campagna, raccontata da Cervio, un vicino di casa di Orazio in Sabina (à T9): un topo di campagna accoglie nella sua tana un suo vecchio amico cittadino, dal quale si lascia persuadere a seguirlo in città per assaporarne gli agi; la sua esperienza all interno di un ricco palazzo è, però, terribile. La conclusione è che nulla vale più di una povera tana, sicura da ogni pericolo. Satira 7 Approfittando della libertà concessagli dai Saturnalia (festività licenziose in onore del dio italico Saturno, che si celebravano dal 17 al 23 dicembre e durante le quali vi era, nei confronti degli schiavi, una maggiore tolleranza), Davo, schiavo di Orazio, parla con franchezza al suo padrone e gli dimostra che egli vive una schiavitù peggiore della sua: quella dei vizi e delle passioni. Satira 8 Fundanio, personaggio di non facile identificazione, racconta all amico Orazio com è andata, la sera prima, la cena a casa di Nasidieno, parvenu goffamente proteso a esibire la propria ricchezza pur di far colpo sul più illustre dei commensali: Mecenate (à T10). 226

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea