LE SATIRE

L ET DI AUGUSTO in breve per il tramite di un anonimo personaggio e li esorta ad abbandonare la res publica: il suo pessimistico ammonimento è antitetico rispetto a quello espresso da Virgilio nell ecloga 4 (à p. 89), in cui ancora traspariva l ottimistica fiducia in un futuro migliore per lo Stato. Reca, invece, la traccia di una più ardente e riconquistata speranza l epòdo 9 (à T3), che descrive il simposio organizzato la sera del 2 settembre del 31 a.C. a bordo della nave di Mecenate, ormeggiata al largo di Azio. Qui i toni propri dell invettiva si fanno meno ruvidi, mentre lo stile è più maturo e sorvegliato: sono i sintomi significativi dell ormai vicino passaggio alla raffinatezza lirica delle odi. LE SATIRE Le Satire sono diciotto componimenti, tutti in esametri dattilici, suddivisi in due libri: il primo, pubblicato nel 35-34 a.C., ne contiene dieci; il secondo, pubblicato nel 30 a.C., ne comprende otto. Desideroso di descrivere La scelta della satira fra tradizione e innovazione Appartenendo, come gli Epòdi, alla la complessità e la prima fase dell attività letteraria di Orazio, le Saturae presuppongono alcune particolari espemolteplicità dei tipi rienze già fatte dal poeta: dalla frugalità della vita di campagna nella natìa Venosa alla conoumani e delle situazioni scenza degli strati sociali più umili con cui entrava in contatto il padre in qualità di coactor; sociali, Orazio ricorre alla satira, poesia per dal ruolo di tribunus militum al lavoro di scriba quaestorius e alle prime frequentazioni dei ceti definizione composita più alti. Una serie di esperienze che avranno sicuramente contribuito ad accrescere, in Oraed eterogenea. Pur zio, il desiderio di osservare e descrivere una varietà multiforme di contesti umani e circorifacendosi al modello luciliano, egli cerca di stanze sociali. A tale osservazione si presta bene la satira poetica, componimento miscellaapportare alcune novità. neo adeguato alla trattazione di vari temi in chiave quotidiana e divertita. La sua invenzione risale a Ennio, delle cui Satire originariamente in quattro libri restano pochi frammenti (una ventina di versi in tutto). Dopo di lui si era cimentato nello stesso genere Lucilio, autore di trenta libri di Saturae in cui si coglievano le vivide tracce della sua esperienza umana e il suo animo agguerrito, che indulgeva sovente a invettive e attacchi politici violenti. Orazio si pone dichiaratamente nel solco della tradizione rappresentata da Lucilio (Satire I, 4; I, 10 e II, 1), ma ritiene al tempo stesso che un rinnovamento formale sia necessario: altri avevano battuto la strada aperta da Lucilio, come Varrone Reatino (autore delle Menippee e di quattro libri di Satire) e Varrone Atacino; ma nessuno, a suo avviso, aveva mai tentato di sottrarre la satira a quel tono informale che rischiava di declassarla a opera non artistica. La satira oraziana si Una poesia di conversazione Se con la composizione degli Epòdi Orazio ha cercato propone con toni mitigati di diffondere a Roma la poesia giambica, genere fino a quel momento sconosciuto alla rispetto a quella di tradizione latina, con le Satire egli tenta di rinnovare un genere letterario che, più tardi, Lucilio, presentando i Quintiliano definirà tutto latino (satura quidem tota nostra est, la satira è tutta nostra , propri contenuti come un dialogo in un contesto Institutio oratoria X, 1, 93): non esiste, infatti, nella tradizione greca un analogo genere lettecolto. Da qui il termine rario, anche se altri generi, quali la commedia e la poesia giambica, presentano temi e forSermones con cui Orazio me espressive affini a quelli della satira latina. L intento ambizioso di Orazio si evince dal indica le sue satire. titolo stesso dell opera, che secondo i grammatici antichi e la tradizione manoscritta non sarebbe stato, in origine, Satire, ma Sermones, cioè dialoghi , conversazioni . Rispetto a Satire verosimilmente scelto da Lucilio come titolo per la sua raccolta Sermones è una designazione rivoluzionaria: con essa Orazio intende, infatti, far capire ai lettori che nelle sue satire, diversamente da quelle di Lucilio, i tratti tipicamente violenti dello stile satirico e i toni comunemente accesi delle polemiche sono disciplinati e racchiusi entro i limiti della colta conversazione urbana. 222

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea