Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO in breve I componimenti oraziani Il termine epòdo e la varie tas metrica Pubblicata nel 30 a.C., la raccolta degli Epòdi sono stati definiti epòdi comprende diciassette componimenti cui Orazio aveva cominciato a lavorare dal 41 a.C. Il perché costituiti da forme termine epòdo (in latino epo dos) deriva dal greco e indica letteralmente il canto che viene metriche che alternano dopo , oppure il verso più breve che segue un altro più lungo in una strofe di due versi. Il suo coppie formate da un verso più lungo e uno più uso con riferimento ai diciassette componimenti di Orazio non è da attribuire al poeta: egli li breve. denomina iambi in due occasioni (Epòdi 14, 7; Epistole I, 19, 23); epòdi invece li ribattezzano i grammatici latini del IV secolo d.C., tenendo conto della struttura metrica di questi testi, per lo più fondata appunto sull aggregazione strofica di due versi, uno più lungo e uno più corto. Infatti, nei primi dieci epòdi si alternano trimetri e dimetri giambici; l epòdo 11 (à T4) è in strofe archilochea IV; negli epòdi 12-16 si alternano versi giambici e versi dattilici (per la diversa tipologia dei versi à pp. 668 ss.). Soltanto l ultimo epòdo non ha struttura epodica, poiché, con effetto a sorpresa, si presenta come una sequenza continua di trimetri giambici. L ordine dei componimenti non segue un criterio cronologico o tematico, bensì metrico. Il tono di invettiva Le differenze rispetto al modello Nell epistola II, 2 Orazio sembra ricondurre la sua adedegli epòdi è un tratto sione alla poesia giambica e la composizione degli Epòdi alla fase giovanile della sua attività che Orazio eredita da letteraria (vv. 50-52). Sarebbe quindi naturale associare la scelta di Orazio di scrivere queArchiloco, suo modello. In altri aspetti, però, sti componimenti d invettiva al suo bisogno giovanile di trovare uno spazio letterario che se ne distanzia: gli ammettesse al suo interno quell amaro desiderio di sfogo che aveva iniziato a tormentarlo attacchi sono rivolti a all indomani della sconfitta di Filippi; tuttavia occorre guardare con cautela alla possibilità di personaggi non definiti; rintracciare negli Epòdi elementi strettamente autobiografici. Attenendosi, infatti, ai caratteri c è una maggiore var etas tematica. distintivi del genere letterario, incentrato sull attacco mordace e sulla critica spregiudi- cata, Orazio persegue l enfatica veemenza che caratterizzava le poesie di Archiloco, ma con due novità sostanziali: 1) i suoi attacchi non sono indirizzati a personaggi ben precisi, ma anonimi, inventati o tutt altro che pericolosi, con maggiore attenzione per i vizi che essi rappresentano; 2) il ventaglio dei temi originariamente trattati da Archiloco (polemica politica e personale, riflessioni morali, amore) si allarga notevolmente in Orazio, per influenza dell evoluzione che il genere giambico aveva subìto durante l età ellenistica (à p. 218). Gli epòdi 6 e 10 sono Le invettive contro personaggi indefiniti Alla condanna di personaggi contemporanei attacchi a personaggi dai contorni fittizi sono dedicati gli epòdi 6 e 10. Nel primo Orazio si scaglia contro un inventati. L epòdo 10, detrattore vigliacco e insolente, e lo definisce simile a un cane che preferisce aggredire gli un propemptikòn al contrario, ricalca, nei inermi anziché il poeta, il quale, invece, sarebbe capace di difendersi. Nell epòdo 10 il bersatermini, nei toni e nel glio è un tale di nome Mevio, in partenza per un viaggio, al quale il poeta augura immotitema, il primo degli vatamente di perire in un naufragio: si tratta, insomma, di un propemptikòn* a rovescio (cioè Epòdi di Strasburgo. In un canto d accompagnamento normalmente teso a propiziare un viaggio, ma qui trasforaltri componimenti della raccolta Orazio si scaglia mato in maledizione), che arieggia il primo dei cosiddetti Epòdi di Strasburgo, tre componiora contro un anziana (8 menti epodici anonimi, trasmessi da due frammenti di un papiro acquistato nel 1898 dalla e 12), ora contro la strega Biblioteca Universitaria di Strasburgo. La paternità è dibattuta (alcuni lo attribuiscono ad Canidia (5 e 17). Archiloco, altri a Ipponatte), ma il frammento è comunque interessante per l epòdo 10, non tanto perché Orazio lo riproduca pedissequamente o ne prenda in prestito specifici dettagli, quanto perché ne mutua il tema, e cioè l augurio a un avversario reo di avere tradito l eterìa di appartenenza di naufragare sulle coste della Tracia. Gli epòdi 8 e 12, componimenti dominati da un gusto per l orrido e per il grottesco, sono, invece, due invettive contro una donna anziana. Nel primo il poeta si ritrae come uomo sessualmente privato delle sue forze dalla donna decrepita; nell epòdo 12, invece, la vecchia donna è descritta da Orazio come un polipo (cioè un escrescenza aderente alle ossa delle narici) o un fetido capro nascosto sotto ascelle irsute (vv. 4-6). 220

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Età augustea