Intrecci letteratura - Cloridano e Medoro

L ET DI AUGUSTO letteratura Cloridano e Medoro Il motivo dell eroe giovane, sviluppato da Virgilio nella narrazione della vicenda di Eurìalo e Niso, ebbe larga fortuna nella tradizione cavalleresca di età medievale: ne sono un esempio le figure di Rolando nel ciclo carolingio e arturiano e di Sigfrido nella saga nibelungica, che condividono con i personaggi di Virgilio soprattutto il gusto per l ignoto. Fu però soprattutto in età umanistica che gli autori di poemi cavallereschi tornarono a guardare a Virgilio come a un modello da cui trarre nuovi spunti di sviluppo letterario. il caso di Ludovico Ariosto (1474-1533), che nel canto XVIII dell Orlando furioso introduce le figure di due giovani saraceni, Cloridano e Medoro, che molto hanno in comune con i personaggi di Eurìalo e Niso: sono due amici di modesta origine, di diversa età, legati da un sentimento di grande affetto, che spinge il più giovane (Medoro) a emulare l altro. La loro vicenda ormeggia molto fedelmente quella virgiliana: i due giovani incappano in un gruppo di cavalieri cristiani al seguito di Zerbino; Cloridano riesce a nascondersi, mentre Medoro è fatto prigioniero e colpito; Cloridano, quindi, convinto che l amico abbia già perso la vita, si lancia nella mischia, per trovare la morte accanto all amico (il quale si scoprirà poi essere stato soltanto ferito). Sorprendente, in particolare, l affinità dei versi che qui proponiamo in lettura, con la descrizione virgiliana dell assalto di Niso ai Rutuli e del suo suicidio (vv. 438-445 del canto XIX): E getta l arco, e tutto pien di rabbia tra gli nimici il ferro intorno gira, più per morir, che per pensier ch egli abbia di far vendetta che pareggi l ira. Del proprio sangue rosseggiar la sabbia fra tante spade, e al fin venir si mira; e tolto che si sente ogni potere, si lascia a canto al suo Medor cadere. Simone Peterzano, Angelica si innamora di Medoro, 1596 ca. Collezione privata. 176

Tua vivit imago - volume 2
Tua vivit imago - volume 2
Età augustea