Tua vivit imago - volume 2

L autore Virgilio Aurea quae perh bent illo sub rege fue re 325 saecula: sic placida populos in pace regebat, deterior donec paula tim ac deco lor aetas et belli rabies et amor successit habendi. Tum manus Ausonia et gentes vene re Sicanae, saepius et nomen posuit Saturnia tellus; 330 tum reges asperque immani corpore Thybris, a quo post Itali fluvium cognomine Thybrim diximus: amisit verum vetus Albula nomen. Me pulsum patria pelag que extrema sequentem fortuna omnipotens et ineluctabile fatum 335 his posue re locis matrisque ege re tremenda Carmentis nymphae monita et deus auctor Apollo . Sotto quel re vi fu il secolo d oro, che narrano; così reggeva i popoli in placida pace; finché a poco a poco seguì un età peggiore, che mutava in peggio il colore, e la furia della guerra e il desiderio di possesso. Allora vennero la schiera Ausonia e le genti sicane, e spesso la terra saturnia cambiò nome; e sorsero re, e l aspro Tevere dal corpo immane, dal quale poi noi italici chiamammo il fiume Tevere; l antica Albula perdette il vero nome. La Fortuna onnipotente e l ineluttabile fato mi condussero in questa regione, scacciato dalla patria e sulle estreme rotte del mare, e mi spinsero i tremendi moniti della madre, la ninfa Carmenta, e il dio ispiratore Apollo . 324-327. Aurea habendi Aurea saecula: espressione designante l età dell oro, con perh bent che sottolinea la frequenza con cui se ne parla ( narrano, raccontano ). Illo potrebbe essere attributo di rege oppure pronome rispetto al quale rege sarebbe apposizione predicativa (Canali opta per la prima interpretazione, ma nulla vieta di accogliere la seconda, alla luce del fatto che al v. 321 Virgilio ha già usato il determinativo is per riferirsi a Saturno). Fue re equivale a fuerunt. deco lor: nota l uso prezioso di questo aggettivo ( scolorito, che ha perduto il suo colore ) per designare l età successiva all epoca di Saturno e rispetto a questa deteriore (deterior), a causa dell ingresso nel mondo della guerra (belli rabies) e dell avidità (amor habendi). 328-332. Tum manus nomen Virgilio fa rapidamente cenno alla successione delle genti che popolarono la regione: gli usoni, i Sicani, i re e il Tevere (= il re albano Tiberino?). vene re: equivale a vene runt. Saturnia tellus: è significativo il fatto che Virgilio chiuda il verso con la menzione di questa espressione, generalmente adoperata per indicare l Italia intera e non il solo Lazio (come d altronde anche il termine Ausonia, che in Eneide III, 477, 479, 496 e in molti altri luoghi del poema designa l Italia intera). Evidentemente il poeta intreccia qui le vicende della singola regione con quelle dell intera penisola, per sottolineare come il progresso della civiltà agreste verificatosi nel Lazio, centro dell Italia, si sia diffuso rapidamente in tutte le altre aree limitrofe. vetus: l aggettivo va concordato con Albula, nome vero , in quanto originario, del fiume Tevere (forse connesso al colore dato al fiume da sabbie chiare). 333-336. Me pulsum Apollo Evandro è stato costretto a lasciare la sua terra per volere del fato: nota come il v. 334 sia interamente occupato dall indicazione dei due responsabili dell esilio del re àrcade, la sorte e il fato, chiasticamente disposti secondo lo schema ABBA (ineluctabile fatum varia inexorabile fatum del v. 491 di Georgiche II). Nel rievocare gli oracoli divini che guidarono Evandro nel suo viaggio (cioè quelli della madre Carmenta e di Apollo, corrispondenti agli oracoli della Sibilla Cumana per Enea), Evandro innalza il tono del suo discorso: nota le forme arcaiche posue re (= posue runt) ed ege re (= ege runt) al v. 335, l enjambement*, con iperbato*, tremenda / Carmentis nymphae monita, i giochi fonici determinati dalla marcata allitterazione* di s e delle nasali m ed n (his posue re locis matrisque ege re tremenda / Carmentis nymphae monita ), la connessione etimologica di Carmentis con la radice di cano ( cantare ) e di carmen (in origine, vaticinio ). 167

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea