Tua vivit imago - volume 2

L ET DI AUGUSTO morire di questa passione, pur di non cedere al giogo di Eros («Dafni anche nella casa di Ade sarà un ama ra afflizione per Amore , I, 103, trad. B.M. Palumbo Stracca qui e nelle citazioni che seguono). Proprio questa identificazione fra Gallo e Dafni è il dono di Virgilio per l amico: se Gallo riuscirà, come Dafni, a ribellarsi con determinazione ad Amore, po trà liberarsi dell insania elegiaca che lo tiene avvinto a un indigna puella. La reazione di Gallo è un articolato monologo (vv. 31-69) in cui viene meno l imitazione di Teocrito, a vantaggio, invece, di riprese precise dalla sua stessa poesia elegiaca (per noi perduta). In un primo momento sembra che l invito di Virgi lio venga accolto. Nei vv. 31-34 è Gallo a rispondere a Pan (che cerca per ultimo di strapparlo alle soffe renze d amore) di avere capito che proprio in virtù di quella sofferenza d amore sarà eternato dai canti dei pastori arcadi. Egli immagina così quale sarebbe stata la sua vita, se fin da principio avesse aderito al modello pastorale, occupandosi del gregge e del la voro dei campi e godendo di semplici amori pastorali (vv. 35-41). Nonostante riemergano, a tratti, i segnali ancora evidenti della sua ossessione per Licòride, vv. 42-43), l accettazione dell ideale pastorale da parte di Gallo sembra piano piano realizzarsi pienamente, a tal punto che egli, conscio dell identificazione tra vita e poesia tipica dell elegia, si dice pronto a cambiare genere letterario, chiudendo con l elegia e dedican dosi alla poesia pastorale (vv. 50-51). Anche nei vv. 56-60 sembra non esserci più al cuna incertezza nell animo di Gallo, che intende or mai abbracciare la nuova vita, dandosi alla caccia sui monti e perfezionando così, in modo definitivo, la sua identificazione con Dafni: lo dimostrano anche i tempi verbali, che dal futuro slittano al presente (venabor; non vetabunt; iam mihi videor; libet). Ma è a que sto punto che il sogno si infrange. Proprio quando sembra ormai aver assunto lo statuto di cacciatore e pastore ed essersi fatto servo di Diana e non di Venere, Gallo ricusa il modello poetico ed esistenziale offertogli da Virgilio e si arrende definitivamente all a more (v. 69). Il senso più profondo dell ecloga X, generalmente considerata fra le più complesse ed enigmatiche del la raccolta, è da cercarsi nel confronto, operato da Virgilio su un piano metaletterario, tra due scelte di vita e due diverse prospettive poetiche: da una parte la poesia pastorale e Dafni, il pastore-cantore ostile alla schiavitù d amore, dall altra la poesia elegiaca e Gallo, il poeta-amante che fa del servitium amoris il fulcro della sua vita. E queste due scelte sono totaliz zanti e inconciliabili. L emulazione di Teocrito Come abbiamo già an ticipato, l assimilazione fra Gallo e Dafni si sviluppa attraverso una serie di puntuali riprese stilistiche dall Idilllio I di Teocrito. Una delle riprese più vistose è quella ai vv. 9-10, Quae nemora / cum Gallus amore peribat?, che richiamano il v. 66 del modello: «Dove mai eravate quando Dafni si struggeva, dove eravate, o Ninfe? . L allusione serve, in questo caso, a esprimere il pieno compimento dell identificazione della sofferenza di Gallo con quella di Dafni: la soluzione che Virgilio pro pone all amico, tormentato dall amore per Licòride, è quella di assimilarsi totalmente a Dafni e di ripeterne la strenua resistenza alla passione. Un altro momento importante è quello che nel te sto greco vede Hermes, Priapo e Afrodite fare visita a Dafni, per esortarlo all amore («Tu, Dafni, ti vantavi di piegare Amore; / e non sei stato piegato tu stes so da Amore tormentoso? , I, 97-98). Esortazioni alle quali Dafni risponde con l ulteriore, coraggiosa opposizione alla tirannia della passione («Cipride insopportabile, / Cipride crudele, Cipride odiosa ai mortali, / tu pensi che ogni sole sia ormai tramon tato per me? / Dafni anche nella casa di Ade sarà un amara afflizione per Amore , I, 100-103). Anche nel contesto virgiliano Gallo è confortato dal mon do bucolico, dove tanto le piante, quanto gli animali partecipano al suo dolore, e anche le divinità Apol lo, Silvano e Pan gli fanno visita per invitarlo a una nuova scelta di vita. Tuttavia, se di fronte all esor tazione di Priapo a cedere all amore per la fanciulla che lo cerca dappertutto («Povero Dafni, perché ti struggi? La ragazza / per tutte le fonti, per tutti i boschi si aggira / cercandoti , I, 82-84) Dafni rima ne indifferente, all opposta esortazione di Apollo a rinunciare a una relazione impossibile (vv. 22-23) Gallo si mostra irriducibile: per lui il servitium amoris non è una condizione di schiavitù, ma il senso più profondo dell esistenza; all amore assoluto, sia pure inteso come furor o insania, è giusto, per Gallo, sa crificare la propria libertà personale. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE 114

Tua vivit imago - volume 2
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Età augustea